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 Wikileakes e l'11/09 della democrazia

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MessaggioTitolo: Wikileakes e l'11/09 della democrazia   Wikileakes e l'11/09 della democrazia Icon_minitimeDom Nov 28, 2010 7:27 pm

Come sapete, wikileakes ha diffuso migliaia di documenti super segreti della diplomazia americana, che sembrano essere delle vere bombe che faranno tremare tutto il sistema come lo conosciamo oggi.

Pubblichiamo qui gli argomenti scottanti e le novità che usciranno nei prossimi giorni su questo argomento!

Per ora mi pare di capire che molti riguardino il medioriente, ma sono usciti anche "profili" dei leader politici...

Aspetto maggiori informazioni... Wikileakes e l'11/09 della democrazia 7190
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MessaggioTitolo: Re: Wikileakes e l'11/09 della democrazia   Wikileakes e l'11/09 della democrazia Icon_minitimeLun Nov 29, 2010 9:48 am

FONTE: ILPOST.IT

1. Un pericoloso confronto col Pakistan sui combustibili nucleari, nel 2009: gli americani volevano rimuovere dell’uranio arricchito dal sito di un reattore pakistano, ma i pakistani si sono rifiutati di accettare le ispezioni dei tecnici statunitensi per paura che fossero lette dai media come una sottrazione delle armi nucleari da parte degli Stati Uniti.2. La scommessa su un crollo della Corea del Nord, e la discussione con la Corea del Sud di un’unificazione dei due paesi.3. Le contrattazioni con i paesi alleati sullo smaltimento dei prigionieri di Guantanamo. Alla Slovenia fu chiesto di prenderne uno in cambio di un incontro con Obama, e all’isola di Kiribati furono offerti milioni di dollari in “incentivi” per prenderne altri. Al Belgio fu suggerito che accettare dei prigionieri avrebbe consentito una maggiore rilevanza in Europa.4. Sospetti di corruzione nel governo afgano. Risulta che il vicepresidente afgano in visita negli Emirati Arabi Uniti l’anno scorso portò con sé 52 milioni di dollari in contanti.5. Un progetto di hacking informatico internazionale. Un contatto cinese spiegò all’ambasciata americana a Pechino che la Cina decise un’intrusione nei sistemi di Google, nell’ambito di un piano di sabotaggio ampio che ha incluso attacchi ai computer del governo americano, dei suoi alleati occidentali, della ambasciate americane e del Dalai Lama a partire dal 20026. I sauditi rimangono i maggiori finanziatori del terrorismo internazionale, e il Qatar – a lungo alleato americano nell’area – è stato il “peggiore nella regione” in quanto a lotta al terrorismo. Il servizio segreto del Qatar è stato “incerto nell’agire contro noti terroristi, perché temeva di essere percepito come allineato agli americani e subire quindi delle rappresaglie”.7. Un’alleanza curiosa: i diplomatici americani a Roma segnalarono nel 2009 quello che i loro contatti italiani descrivevano come una relazione straordinariamente stretta tra Vladimir Putin, primo ministro russo, e Silvio Berlusconi, magnate e primo ministro italiano, che includeva “regali lussuosi”, ricchi contratti energetici e un misterioso tramite italiano in grado di parlare il russo. Scrissero che Berlusconi “pare sempre di più essere il portavoce di Putin” in Europa.8. Armi ai terroristi. I rapporti descrivono i tentativi degli Stati Uniti di impedire che la Siria consegnasse armi a Hezbollah. Una settimana dopo che il presidente siriano Assad aveva promesso agli Stati Uniti che non avrebbe inviato “nuove” armi al gruppo terrorista libanese, il dipartimento di Stato seppe che la Siria stava fornendo armi molto sofisticate a Hezbollah.9. Le liti con l’Europa sui diritti umani. I funzionari americani avvertirono chiaramente la Germania nel 2007, chiedendole di non emanare mandati d’arresto per gli agenti della CIA coinvolti in un’operazione che vide un cittadino tedesco innocente, omonimo di un sospetto terrorista, rapito e costretto per mesi in Afghanistan. Un diplomatico americano avrebbe detto a un suo omologo tedesco che “non vogliamo minacciare la Germania, ma avvertire il governo tedesco di fare molta attenzione alle implicazioni di ogni suo gesto nei suoi rapporti con gli Stati Uniti”.10. I capricci di Gheddafi. Si racconta della contrarietà del leader libico quando non gli venne dato il permesso di piantare la sua tenda a Manhattan, né di visitare Ground Zero, nel 2009. E di una “voluttuosa bionda”, la sua assistente ucraina, che non lo abbandona mai.11. La rabbia araba contro l’Iran. In un rapporto si racconta che il re saudita Abdullah avrebbe chiesto di intervenire severamente contro Ahmadinejad e “tagliare la testa al serpente”. Altri regnanti della penisola avrebbero espresso forti preoccupazioni per il potere iraniano.Sul sito del Guardian, invece, si legge il resoconto di quanto contenuto in un altro rapporto, secondo il quale il governo americano tiene segretamente sotto controllo la leadership delle Nazioni Unite, incluso il segretario generale Ban Ki-Moon e i rappresentanti dei paesi con seggi permanenti al Consiglio di sicurezza, Cina, Russia, Francia e Gran Bretagna. Una direttiva contenuta nei rapporti diffusi da Wikileaks, infatti, mostra come Hillary Clinton abbia chiesto ai funzionari del dipartimento di Stato americano di reperire password e chiavi crittografate usate dagli alti funzionari delle Nazioni Unite, sia in privato che nelle loro comunicazioni ufficiali, e dettagliate informazioni biometriche. Inoltre, chiedeva di conoscere “i metodi di gestione” di Ban Ki-Moon e “la sua influenza nella segreteria”.Parallelamente, un’altra direttiva veniva inviata ai diplomatici operanti in Repubblica democratica del Congo, Uganda, Burundi e Rwanda precisava che per dati biometrici si intendono DNA, impronte digitali e scansioni dell’iride. Washington voleva anche numeri delle carte credito, indirizzi email, numeri di telefono, fax e cercapersone. La direttiva è stata ricevuta anche dai diplomatici americani di New York, Vienna, Roma, Londra, Parigi e Mosca. L’operazione coinvolgeva la CIA, i servizi segreti e l’FBI.
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MessaggioTitolo: Re: Wikileakes e l'11/09 della democrazia   Wikileakes e l'11/09 della democrazia Icon_minitimeLun Nov 29, 2010 4:24 pm

Interessante Live Blog che segue in diretta le indiscrezioni sull'Italia e raccoglie le opinioni di membri importanti nella politica nazionale

http://ilnichilista.wordpress.com/2010/11/28/wikileaks-i-documenti-sullitalia-live-blogging/
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MessaggioTitolo: Re: Wikileakes e l'11/09 della democrazia   Wikileakes e l'11/09 della democrazia Icon_minitimeMar Nov 30, 2010 9:30 pm

Wikileaks si prepara a rilasciare documenti compromettenti riguardanti una grossa banca americana (Probabilmente la "Bank of America").

Mentre il mondo politico è ancora "stordito" dalla prima iniezione di File Segreti (ricordiamo che sono stati rilasciati circa 250 file, a fronte di 251.000 in possesso del sito che verrano centellinati nei prossimi mesi, proprio per dare a tutti la massima importanza e il tempo di esaminarli accuratamente senza perdere niente di vista), gli USA (in particolare la Clinton) hanno dichiarato che reagiranno in maniera aggressiva a questa fuga "indesiderata".
La prova di questo sono i costanti attacchi informatici a cui è sottoposto il Wiki di Julian Assange, attacchi pesantissimi di tipo DDOS del peso di diversi Gigabit (per i meno pratici, un attacco di questo tipo si sviluppa con miliardi di "chiamate" fasulle al sito, a cui questi deve rispondere sovraccaricandosi, e poi cadendo e rendendosi quindi inservibile per i normali utenti).
Assange ha dichiarato che i file potrebbero addirtittura a far fallire una o due banche, e il mondo attende col fiato sospeso questi "megaleaks"!

Nel frattempo serpeggiano anche altre domande: perchè Assange fa tutto questo? A chi ne giova? Alcuni credono che sia tutto svolto in nome di un informazione più libera e per la trasparenza dei governi... mentre i più disillusi sostengono che dietro l'azione di WikiLeaks si nascondano sovvenzioni Cinesi e interessi di privati. Questa seconda ipotesi spiegherebbe anche perchè il Wiki non ha chiuso come prometteva tempo fa, per mancanza di fondi.


Quello di cui siamo certi, è che alla fine delle indiscrezioni, il mondo cambierà in qualche direzione. Non resta che restare ad osservare.
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MessaggioTitolo: Re: Wikileakes e l'11/09 della democrazia   Wikileakes e l'11/09 della democrazia Icon_minitimeMer Dic 01, 2010 7:46 pm

Una piccola nota che avevo dimenticato, ma che per me è assolutamente importante:

Assange non è ricercato per aver trafugato documenti segreti o per qualche motivo legato direttamente alla fuga di notizie e la loro pubblicazione.
L'accusa sul capo di Assange che ha fatto scattare il mandato di arresto dalla magistratura Svedese è quella di stupro, emesso poco dopo la pubblicazione di alcuni Dossier riservati degli Stati Uniti.

Il mandato di arresto ha fatto scattare l'ordine di cattura in tutti gli stati dell'Interpol (180), anche se il "red notice" della polizia internazionale non è vincolante, ovvero gli stati possono ma non sono costretti ad arrestare Assange.

Perchè gli USA hanno bisogno di questo chiaro "mezzuccio" per arrestare il capo di WikiLeaks? In realtà la faccenda legale è più ostica di quanto si pensa. Esiste infatti il precedente "Watergate", il famoso scandalo che portò alle dimissioni il presidente Nixon in seguito alla pubblicazione di documenti segreti attraverso un giornale. La Corte Superema in quel caso, riconobbe legittimo l'appello al primo emendamento della Costituzione, che garantisce la libertà di espressione. La Casa Bianca non potrà quindi perseguire nessuna via "legittima" per fermare Assange, inquanto non ha "legalmente" motivazioni valide: il diritto di informazione è un valore molto importante negli Stati Uniti.

E mentre Hilary prova a ricucire i rapporti con gli stati esteri (l'incontro col nostro Premier è avvenuto giusto nella giornata odierna), Assange nascosto in qualche parte nel mondo (si vocifera che si trovi a Londra, o in una grande città Svedese...) lancia dure critiche alla Casa Bianca: per lui infatti la Clinton dovrebbe dimettersi in ragione delle violazioni degli accordi internazionali. Dai documenti pubblicati da Wikileaks infatti, è emersa una pesante accusa alla ex-first lady; pare che Hilary avesse messo sotto osservazione dei funzionari ONU, azione per l'appunto vietata.
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MessaggioTitolo: Re: Wikileakes e l'11/09 della democrazia   Wikileakes e l'11/09 della democrazia Icon_minitimeMer Dic 01, 2010 9:00 pm

IO DICO CHE I MAYA CI AVEVANO VISTO BENE.
IL 2012 NON E' LONTANO.
SECONDO ME...
SCOPPIA UN CASINO PIU' FINITO.

DEDICHIAMOCI ALLE ORGE
Wikileakes e l'11/09 della democrazia 852573Wikileakes e l'11/09 della democrazia 874506 , SESSO DROGA E ROCK N' ROLL.....
STA PER FINIRE TUTTO !
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MessaggioTitolo: Re: Wikileakes e l'11/09 della democrazia   Wikileakes e l'11/09 della democrazia Icon_minitimeGio Dic 02, 2010 11:21 am

Wikileaks: Putin avallò l’omicidio di Litvinenko?

Probabilmente il premier russo Vladimir Putin era al corrente dell’operazione in cui venne ucciso a Londra il dissidente Alexander Litvinenko, secondo il parere del sottosegretario di Stato americano Daniel Fried contenuto in uno dei documenti provenienti dall’ambasciata americana a Parigi.
Il documento è del 12 dicembre 2006 e si riferisce a un incontro all’ambasciata del 7 dicembre tra Fried e il consigliere diplomatico della Presidenza francese Maurice Gourdault-Montagne (oogi ambasciatore a Londra), che in una conversazione dedicata soprattutto ai rapporti con la Russia (gli americani erano seccati dell’indulgenza francese nei confronti russi, che andava di pari passo con lo smarcamento di Chirac dagli USA) attribuiva l’omicidio Litvinenko a elementi criminali. Fried obiettò che le indagini condotte dagli inglesi suggerivano invece che ci fossero dei coinvolgimenti autorevoli, ma secondo Gourdault-Montagne questo era in contrasto con l’apparente collaborazione russa all’inchiesta, ed era più probabile un regolamento di conti interno che non un’autorizzazione dall’alto all’assassinio. Ma secondo Fried l’attenzione di Putin su ogni cosa e la sua crescente arroganza e sicurezza di sé facevano escludere che un’operazione del genere fosse avvenuta a sua insaputa.
Litvinenko era morto in un ospedale di Londra per un avvelenamento da polonio due settimane prima, accusando Putin di averlo fatto uccidere. Un altro documento del “cablegate”, proveniente dal consolato americano di Amburgo, rivela che l’ex agente del KGB Dmitry Kovtun – che avrebbe incontrato Litvinenko a Londra immediatamente dopo – lasciò tracce di polonio durante il suo soggiorno ad Amburgo alla fine di ottobre 2006. Nello stesso documento si riferisce che il responsabile tedesco delle indagini su Kovtun, Thomas Menzel, era curioso di capire se ci fosse una pista italiana, visto che Kovtun “si era incontrato ad Amburgo con un italiano e che gli italiani avevano un ruolo anche all’interno dell’inchiesta londinese”. Menzel si riferiva alla figura di Mario Scaramella e ai rapporti di Livinenko con l’Italia, dove viveva un suo fratello.
L’altro uomo che partecipò all’incontro con Litvinenko a Londra – Andrei Lugovoi, anche lui ex agente del KGB – è il maggior sospettato del suo omicidio da parte degli inquirenti inglesi, ma è oggi un membro della Duma e la Russia ha rifiutato la sua estradizione. In altri documenti del “cablegate” Luguvoi viene definito come “protetto personalmente da Putin”, e successivi ambasciatori americani a Mosca riferiscono che malgrado le responsabilità della morte di Litvinenko siano avvolte in una fitta nebbia di ipotesi diverse, il fatto che si ritenga che Putin non possa essere ignaro della verità la dice lunga sull’immagine prevalente del potere russo.

FONTE: ILPOST.IT
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MessaggioTitolo: Re: Wikileakes e l'11/09 della democrazia   Wikileakes e l'11/09 della democrazia Icon_minitimeGio Dic 02, 2010 11:43 am

Le trame argentine contro i Kirchner

Tra i documenti diffusi da Wikileaks ce ne sono diversi che hanno a che fare con l’Argentina e i suoi retroscena politici degli ultimi tempi. L’altroieri si era parlato di quello in cui gli Stati Uniti chiedevano all’ambasciata informazioni sulla stabilità psicologica dei suoi leader, in particolare dei coniugi Kirchner. In un nuovo dispaccio datato novembre 2009 e diffuso ieri si legge degli incontri tra rappresentanti dell’ambasciata americana e due politici argentini: Alberto Fernandez e Sergio Massa. Entrambi erano stati a capo dello staff di Cristina Kirchner, presidente dell’Argentina e moglie dell’ex presidente dell’Argentina Nestor Kirchner, morto circa un mese fa. Ed entrambi tratteggiavano un profilo molto negativo della «coppia presidenziale», definendo Nestor Kirchner addirittura un «mostro» e uno «psicopatico».
Nestor Kirchner era stato presidente dell’Argentina tra il 2003 e il 2007 e il prossimo anno si sarebbe probabilmente candidato di nuovo alle elezioni presidenziali. Sua moglie, Cristina Fernandez de Kirchner, lo aveva sostituito alla guida del paese dal 2007.

Citazione :
Massa sostiene che i Kirchner non hanno nessuna possibilità di vincere di nuovo le elezioni nel 2011. Quando gli abbiamo chiesto di quantificare le loro possibilità ha risposto: «zero». Ha anche scartato l’ipotesi che i Kirchner possano cercare di estendere il loro potere sul modello di Chavez. Massa ha risposto che l’Argentina non è il Venezuela. La sua società resta troppo ben educata, troppo borghese e troppo moderata, e la sua economia è troppo più complessa di quella del Venezuela, basata esclusivamente sul petrolio. L’Argentina, ha detto, non consentirebbe mai ai Kirchner di consolidare il potere attraverso una gestione più autocratica.
Secondo Fernandez, Nestor Kirchner si ricandiderà alle elezioni presidenziali del 2011. Sostiene infatti che Nestor ha migliore reputazione e migliori competenze rispetto a quelle della moglie Cristina e dice che l’ipotesi di una ricandidatura di Cristina ha sempre provocato reazioni di allarme ed esasperazione. Ma crede che Nestor non sarà mai in grado di vincere e che al massimo riuscirà a prendere il venti percento dei voti.
I giudizi diventano ancora più pesanti quando si parla delle caratteristiche di Nestor Kirchner e del suo modo di fare politica.
Citazione :
Massa ha lanciato critiche feroci alla coppia, specialmente a Nestor. Lo ha definito «uno psicopatico», «un mostro» e «un codardo», il cui approccio da bullo alla politica maschera un profondo senso di insicurezza e inferiorità. La moglie di Massa (che era presente a uno di questi incontri, ndr) era in difficoltà vedendo come il marito si lasciasse andare a commenti così disinibiti, al punto che Massa le chiese di smetterla di guardarlo male. Massa contestava la tesi secondo la quale Nestor meriterebbe credito per le sue doti politiche e lo descriveva come una persona presuntuosa, che tendeva a sopravvalutare le sue capacità e quindi a commettere errori in continuazione. (Abbiamo sentito commenti simili anche da parte di Fernandez). Diceva che Nestor non si fidava di nessuno che non facesse parte delle sue ambizioni politiche. «Kirchner non è un genio perverso», disse «È soltanto un perverso».
Lo stesso trattamento viene riservato a Cristina Kirchner, dipinta come una marionetta succube del marito.
Citazione :
Massa descrive il suo incarico di capo dello staff presidenziale di Cristina Kirchner come un’esperienza traumatica, durante la quale ha avuto a che fare con un coniuge soffocante e un Presidente «sottomesso, isolato, che sarebbe molto meglio se non avesse Nestor accanto a sé». E racconta che una volta, appena prima di intervenire durante una trasmissione televisiva, ricevette una telefonata in cui Nestor gli chiedeva di non partecipare al programma perché la conduttrice Mirtha Legrand era «una rappresentante dell’opposizione». Massa gli rispose che non avrebbe rinunciato alla partecipazione a meno che non fosse stato il suo capo Cristina, che in quel momento era in viaggio, a ordinarglielo. Subito dopo ricevette altre tre telefonate di altri membri dello staff presidenziale che lo imploravano di non partecipare alla trasmissione. Massa non seguì i loro consigli.
Le altre dichiarazioni di Massa e Fernandez sono tutte concentrate sul dopo Kirchner, e sulle ipotesi intorno al nuovo possibile Presidente dell’Argentina.
Citazione :
Massa e Fernandez non sono d’accordo su chi sarà il prossimo presidente dell’Argentina. Fernandez pensa che il vincitore sarà l’attuale vicepresidente Julio Cobos, mentre Massa crede che a prevalere sarà il senatore Carlos Reutmann. Per quanto riguarda i suoi piani, Massa ha confermato che ha in programma di candidarsi come governatore di Buenos Aires nel 2011. Il che potrebbe metterlo in competizione con Francisco de Narvez, con l’attuale governatore della provincia Daniel Scioli e con Hugo Moyano. Massa dice che annuncerà la sua candidatura la terza settimana di gennaio 2011, quando la maggior parte degli argentini sono in vacanza e comprano più giornali. Anche Fernandez ha fatto alcuni commenti sulle elezioni di Buenos Aires, dicendo che il momento di Scioli ormai è finito. Definendo il governatore «un bravo ragazzo», ha fatto notare che Nestor lo ha usato alle ultime elezioni legislative e poi lo ha messo da parte. «Scioli è in trappola, e lo sa», ha detto Fernandez.

FONTE: ILPOST.IT
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MessaggioTitolo: Re: Wikileakes e l'11/09 della democrazia   Wikileakes e l'11/09 della democrazia Icon_minitimeGio Dic 02, 2010 1:44 pm

Assange è sempre più alle strette: pare infatti che la Polizia inglese lo abbia trovato, e che l'uomo più ricercato del mondo sia situato nel sud-est del Regno Unito.
La polizia non precede con l'arresto però causa un "vizio tecnico". Il mandato di cattura non pare specificare che Assange debba essere arrestato, e quindi prima di lanciare il blitz, si sta' provvedendo a chiedere chiarimenti alla magistratura svedese.

Continuano a "Gocciolare" i Leaks, e siamo quasi a quota 600.

Cosa strana: sta' mattina avevo guardato, e i 600 erano superati... E i "file partiti" dall'ambasciata US a Roma erano 3 non 2... Il terzo era un documento in cui l'ambasciatore sospettava che Berlusconi avesse interessi economici in Georgia e veniva sospettato un affare di "tangenti" da Putin al nostro Premier...
tant'è che diversi siti riportano la notizia, ma il Leak sul Wiki non è presente, e io ribadisco di averlo visto e scorso questa mattina...

Edit: trovato sul sito del Guardian. Evidenziato in giallo la parte più "scottante"
http://www.guardian.co.uk/world/us-embassy-cables-documents/188773

Mah... Aspetto di capire cosa sta' succedendo, perchè non mi è ancora chiara una cosa: ho letto da qualche parte che le notizie di Wikileaks passino attraverso il Time, il quale le aveva ricevute da Assange e poi "censurate" in nomi che potevano mettere seriamente a rischio la "sicurezza nazionale", e quindi passate alla Casa bianca per accertamenti prima di procedere a un eventuale pubblicazione. Infatti i Leak in alcuni punti hanno degli asterischi al posto dei nomi delle persone... Ma non capisce perchè il Time dovrebbe passare i Leak di Assange a WikiLeaks se lo stesso Julian è il fondatore del sito...


Ultima modifica di Cooler il Gio Dic 02, 2010 2:09 pm - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: Wikileakes e l'11/09 della democrazia   Wikileakes e l'11/09 della democrazia Icon_minitimeGio Dic 02, 2010 2:04 pm

Notizia di questi minuti: Il guardian pubblica questo cablogramma

http://www.guardian.co.uk/world/us-embassy-cables-documents/231600

questo è il famoso documento che parlava della stanchezza di Berlusconi causata dai troppi Party.

Il Premier viene dato come stanco fisicamente e politicamente. I continui scandali, inchieste e vita "non ordinaria" pare nè stiano turbando la stabilità.
Gli stessi esami medici vengono descritti come "un gran casino".

Nel documento si parla anche dei suoi legami con Putin. Pare infatti che i "Festini" fossero tenuti anche in Russia, e certi suoi "Ritardi" nel tornare in Patria non fossero dovuti poi al maltempo, quanto a ragioni più deliziose.
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MessaggioTitolo: Re: Wikileakes e l'11/09 della democrazia   Wikileakes e l'11/09 della democrazia Icon_minitimeGio Dic 02, 2010 3:13 pm

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MessaggioTitolo: Re: Wikileakes e l'11/09 della democrazia   Wikileakes e l'11/09 della democrazia Icon_minitimeGio Dic 02, 2010 4:28 pm

Al telegiornale hanno detto che il mandato di cattura (internazionale) per Assange è perché durante due diversi rapporti consensuali si sarebbero rotti i preservativi, e siccome le due ragazze non avrebbero voluto avere rapporti senza protezioni gli atti diventano, in automatico, non consensuali; quindi è stupro.
non so se ridere o piangere...

che poi atto di cattura INTERNAZIONALE per stupro...
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MessaggioTitolo: Re: Wikileakes e l'11/09 della democrazia   Wikileakes e l'11/09 della democrazia Icon_minitimeGio Dic 02, 2010 4:33 pm

AL BERLUSCA E LA SUA CUMPA COSA DOVREBBERO FARE ALLORA?
AHAHAH

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MessaggioTitolo: Re: Wikileakes e l'11/09 della democrazia   Wikileakes e l'11/09 della democrazia Icon_minitimeGio Dic 02, 2010 4:36 pm

Admin ha scritto:
AL BERLUSCA E LA SUA CUMPA COSA DOVREBBERO FARE ALLORA?
AHAHAH

BUNGA BUNGA!

ma poi che sfiga.. gli si sono rotti, non uno, ma ben 2 preservativi D:
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MessaggioTitolo: Re: Wikileakes e l'11/09 della democrazia   Wikileakes e l'11/09 della democrazia Icon_minitimeGio Dic 02, 2010 7:49 pm

Molto interessante uno degli ultimi Leak partiti dall'ambasciata USA con sede a Roma (ne sono usciti diversi nelle ultime ore).

Citando:
"Separately, on October 21, Northern League leader Umberto Bossi, commenting on Berlusconi’s troubles, told the Ambassador that organized crime figures had probably set the trap for Berlusconi on some of the sex scandals, but that nobody denies that Berlusconi willingly went for the bait."

In soldoni, Bossi avrebbe dichiarato che alcuni degli "scandali sessuali" che hanno colpito il premier sarebbero delle "trappole" tese dalla Mafia, a cui Berlusconi avrebbe abboccato di buon grado.


Nello stesso Leak si fa' ancora riferimento alle precarie condizioni di salute di Berlusconi, citando affermazioni dette da persone, a quanto pare, vicine a lui.

Gli uomini politici coinvolti, per ora, smentiscono queste affermazioni.
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MessaggioTitolo: Re: Wikileakes e l'11/09 della democrazia   Wikileakes e l'11/09 della democrazia Icon_minitimeVen Dic 03, 2010 3:10 pm

Interessante intervista via chat avvenuta tramite il sito del Guardian tra utenti e Assange, che ha risposto a diverse domande non banali.

http://www.corriere.it/esteri/10_dicembre_03/assange-chat-guardian-wikileaks_94967f24-fee7-11df-b6f8-00144f02aabc.shtml
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MessaggioTitolo: Re: Wikileakes e l'11/09 della democrazia   Wikileakes e l'11/09 della democrazia Icon_minitimeSab Dic 04, 2010 2:19 pm

In questi giorni continuate a sentire che "Wikileaks viene oscurato da attacchi informatici" e quindi è obbligato a spostarsi di dominio in dominio... queste notizie non sono del tutto vere.
Wikileaks è sì sotto attacco informatico, ma il continuo cambio di dominio è dovuto all'atteggiamento che le organizzazioni hanno deciso di adoperare nei suoi confronti.
In sostanza nei giorni scorsi i fatti riguardanti sono stati:
1 - Dopo un paio di giorni dalle prime pubblicazioni, Amazon decide di non ospitare più Wikileaks sui suoi server, o lo "Rimuove". Per questo Wikileaks si sposta su altri server in europa, ma il dominio continua a rimanere wikileaks.org
2 - il DNS (i DNS sono quei server che vi consentono di scrivere "www.google.it" e raggiungere il sito internet, senza dover digitare l'indirizzo IP associato... Permettono di risolvere i nomi logici in indirizzi reali) ha deciso di non "risolvere" più Wikileaks.org, per cui il sito che si è detto "Oscurato per 6 ore", in realtà rimaneva raggiungibile attraverso la digitazione dell'indirizzo IP..
3 - Nelle ore successive Wikileaks ha "comprato" domini un po' ovunque per tutelarsi... wikileaks.ch (in svizzera, che però è stato chiuso dopo poche ore), wikielaks.nl, wikilekas.de... trovate tutti i modi per "chiamare" il sito su http://wikileaks.info/

Ma come sta' cambiando il mondo in queste ore?
Intanto vorrei esprimere la mia più completa indignazione per l'atteggiamento che i giornalisti italiani stanno avendo sulla vicenda. Oggi ho guardato 3 TG (dai, diciamo 2 visto che uno era "Studio Aperto") e le notizie sono state: Fiducia al Governo, Sarah Scazzi, Yara e il giubbottino che non le appartiene, un servizio sulla cucina e in ultimo delle "voci" su Assange che pare stesse contrattando la sua resa con la polizia.
Ora, aldilà che la notizia su Assange è stata smentita nel giro di un paio d'ore, e con tutto il rispetto per i casi di cronaca e per la ricerca della giovane Yara che merita attenzione ovviamente... Sono tutte notizie così importanti da glissare totalmente quello che sta uscendo su Wikileaks e il modo in cui sta' venendo trattato il sito? Basta davvero un commentino del premier per passare oltre alle sconcertanti rivelazioni emerse? Perchè in Italia non se ne sta' parlando? Perchè i giornalisti non stanno scartabellando tutti i file come stanno facendo i siti esteri per trovare degli scoop? Siamo totalmente apatici a riguardo, o forse i giornalisti hanno solo paura che continuando a trattare argomenti emersi da "internet" il "polo dell'informazione" dove la gente attinge per conoscere i fatti di attualità si possa spostare sul Web, abbandonando quei canali mediatici di vecchio stampo come TV e giornali?

Fatte queste modeste considerazioni personali, parliamo un po' di come il resto del mondo sta' agendo nei confronti di Wikileaks.
Mentre devo ancora leggere una sola dichiarazione di Obama sull'argomento, lui e la Clinton viaggiano per mezzo mondo cercando di sanare i rapporti diplomatici messi a repentaglio dai documenti.

In queste ore è stato perfezionato il mandato di arresto della Corte Svedese, anche se a quanto dicono i legali di Assange, prima di poterlo arrestare dovranno passare altri 10 giorni, nei quali i suoi legali vaglieranno il mandato e vedranno se esso è fondato.

La battaglia di Wikileaks sta' diventando un "Tutti contro uno", che forse "uno" però non è.
Dopo la cacciata dai server di Amazon infatti, la rete è "insorta", e su facebook compare il gruppo "Boycott Amazon for Dumping Wikileaks", e migliaia di utenti hanno cancellato il proprio account da Amazon in segno di protesta.

Oggi PayPal ha bloccato la possibilità di effettuare versamenti a WikiLeaks, come lo stesso sito chiedeva per sostenersi. Che anche PayPal ora subisca le ire degli internauti?

Intanto mi preme un'altra considerazione: mentre il popolo della rete si schiera in gran maggioranza a favore delle rivelazioni di WikiLeaks e lo incentiva a continuare, i "Big" della terra continuano ad osteggiarlo con attacchi informatici e ostacolandone il percorso in tutti i modi. Perchè non si segue il volere popolare? Se il popolo esige trasparenza, perchè non gli viene data?

Forse siamo davvero, come dice Assange, davanti a una nuova Era, di libertà e trasparenza. Che questa vicenda ci insegni come prendercelo davvero questo potere "dal basso"?

Ultima notizia riguardante il nostro Premier: Pare che dopo il No-B-Day di un anno fa "lanciato dalla rete" dall' "Ondata Viola", Berlusconi abbia riferito a un ambasciatore americano la sua preoccupazione e che è intenzionato a porre qualche controllo sul Web... E infatti nell'ultimo anno sono state diverse le proposte di legge (fortunatamente bocciate) che cercavano di limitare la libertà della rete.

Sto' disperatamente cercando il Cable in cui se ne parla ma non lo trovo da nessuna parte, anche se in Internet se ne sta' parlando diffusamente...
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MessaggioTitolo: Re: Wikileakes e l'11/09 della democrazia   Wikileakes e l'11/09 della democrazia Icon_minitimeLun Dic 13, 2010 10:59 pm

Facciamo un resoconto di quanto sta' accadendo in queste settimane a riguardo.

Intanto, se qualcuno si sta dicendo "Ma come, tutto qui? Il terremoto della democrazia si ferma dopo qualche gossip?", state già sbagliando. Come già scritto in precedenza, i Leaks stanno gocciolando fuori, piano piano...
Gli ultimi usciti riguardano il Vaticano, e lo scarso impegno profuso dalla Santa Sede nell'affaraccio di Pedofilia che aveva investito qualche tempo fa l'Irlanda.

Assange nel frattempo si è consegnato alla giustizia, temendo per la sua vita. Giustamente. Attualmente è nella prigione di Wondsworth, a Londra (la prigione in cui fu rinchiuso anche Oscar Wilde), e si dice sereno. Gli verrà presto dato un computer con accesso internet limitato per alleviare il suo "totale isolamento", richiesto da lui stesso, vedendo gli altri carcerati troppo interessati a lui.
I legali di Assange pensano che questa mossa della procura Svedese sia un modo per dare tempo agli americani di aprire un dossier per spionaggio, accusa di cui Assange non è ancora stato accusato.

E mentre wikileaks vive in modo travagliato questo momento, il mondo si divide in due: Sostenitori e detrattori (e onestamente mi sentirei di dire che i primi sono di gran numero superiori).

Parliamo prima dei detrattori: aldilà di Governi e Vaticano che ne criticano l'opera, in questi giorni aprirà anche OpenLeaks.org, un sito internen che si propone come alternativa a WikiLeaks, nato da una branca di ex sostenitori del Wiki che ora non approvano più i suoi sistemi. OpenLeaks si baserà su un contatto diretto tra "informatori" e "interessati", così da non poter essere accusato di spionaggio o simili.

Tra i sostenitori si è schiarata invece una forza ben superiore alle aspettative: Anonymous. Anonymous è un collettivo di "anarchici", già noti per attacchi informatici e proteste contro Scientology. Attualmente ha dato il via all'operazione "Payback", ovvero ripagare tutti i siti che stanno ostacolando Wikileaks. Hanno attaccato Paypal, Visa, Amazon,... Facendoli "crashare" anche per ore. Se vi sembra poco, pensate al numero di transazioni che avvengono attraverso paypal, sotto periodo natalizio, e pensate a quanti non hanno potuto completare la procedura di pagamento, andando incontro a inconvenienti non da poco.
Ma come fa' Anonymous a sferrare attacchi così robusti da mettere in ginocchio questi molossi del Web? Attraverso la collaborazione (più o meno) spontanea di chi vuole sostenere la causa. E' infatti disponibile un Software di nome LOIC da installare sul proprio PC di casa, con il risultato di dare la possibilità ad Anonymous di dirigere gli attacchi utilizzando anche il vostro computer per questi attacchi DDOS. Non serve dire che l'anonimato è garantito.
Questo tipo di attacco si basa (come già detto in precedenza) sul sovraccaricamento del server attraverso richieste fasulle a cui è costretto a rispondere. Ora, fate conto che la vostra "richiesta" di visualizzare una pagina web peserà pochissimi Kb. Pensate che la vostra connessione ne conta qualche Mega. E il software è stato scaricato 33mila volte sui computer di tutto il globo. è possibile generare veramente una mole di traffico gigantesca!
Alcuni sostengono che Anonymous si avvalga anche di reti "Zombie" di computer, cioè di computer "infetti" da virus, che consente all'organizzazione di controllarli senza che il proprietario sia consenziente.
Mah, per me basterebbero già i numeroni detti sopra, poi... fate voi!


Ultimo aspetto che voglio curare, è una mia breve riflessione personale. Un'analisi di quanto sta accadendo.
Io rimango ogni giorno sempre più sconcertato dal disinteresse generale per la vicenda. Facebook chiude gruppi e Twitter censura i commenti. I giornalisti non ne parlano, e preferiscono trattare temi come "L'ultima affermazione del politico X" o "La ragazza Y morta\scomparsa".
Negli ultimi giorni, l'argomento "Wikileaks" è andato sempre più sciamando, passando silenzioso in secondo piano, per poi sparire...
Ma wikileaks in realtà è sparito già un paio di settimane fa'. Si è preferito ultimamente parlare di Julian Assange, quasi esclusivamente di lui dando tra l'altro molte volte notizie imprecise o fasulle, forse per screditare il sito internet stesso...
Forse non ci rendiamo correttamente conto a cosa siamo davanti, e forse è giusto così, ancora per un po'.
Sarà la storia a dirci la verità poi. Forse tra qualche anno guarderemo indietro, pensando a questi come gli ultimi giorni del "Mondo com'era",prima della rivoluzione mediatica che sta per esplodere.
Oppure come al solito ci dimenticheremo tutto... ignorando che i funzionari dell'Onu erano spiati. Che Ghedaffi ha dato qualche kilo di materiali radioattivi a dei terroristi solo perchè l'ONU gli aveva vietato di piantare la sau tenda al centro di New York. Che non è solo la "Sinistra comunista" a parlare dei festini di Berlusconi. Che Wikileaks ha già cambiato in un paese africano i risultati delle elezioni, con i suoi leaks. Forse saranno i nostri figli a capire la nostra ciecità. O i nipoti. O mai nessuno.

Come leggo di recente sempre più spesso nella copia di Wired che mi arriva a casa: ITALIA, SVEGLIA!
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MessaggioTitolo: Re: Wikileakes e l'11/09 della democrazia   Wikileakes e l'11/09 della democrazia Icon_minitimeSab Gen 15, 2011 3:02 pm

L'«effetto Wikileaks» s'abbatte sul dittatore di Tunisi
Wikileakes e l'11/09 della democrazia 0spaziovuoto


Wikileakes e l'11/09 della democrazia 0spaziovuoto
di CARLO BOLLINO
Dopo
2.428 cablogrammi pubblicati sui 251.287 carpiti dagli archivi segreti
del Dipartimento di Stato americano ma non ancora resi noti, Wikileaks
rovescia già il primo regime. Senza armate o bombardieri né alcuna
invasione corazzata: semplicemente con la forza del web. Perché se il
popolo tunisino è sceso in piazza con tale dirompente determinazione da
costringere il suo potentissimo presidente-dittatore Ben Ali a mollare
lo scettro del potere e a fuggire, lo si deve in gran parte all’effetto
prodotto nell’opinione pubblica e nella stessa opposizione tunisina
dalla diffusione delle informative partite dall’ambasciata americana a
Tunisi in direzione di Washington. Cioè esattamente ai documenti
pubblicati nei primi giorni di dicembre da Wikileaks.

Ma cosa
contenevano quei documenti? Per la prima volta in 200 anni di forti e
amichevoli relazioni, un ambasciatore degli Stati Uniti confermava senza
giri di parole gli stessi inquietanti concetti che milioni di tunisini
si ripetevano da anni, ma a bassa voce, su Ben Ali, sul suo regime e
sulla corruzione sua e della sua famiglia. In un cablogramma datato 17
luglio 2009 l’allora ambasciatore Robert F. Godec arrivava a definire
quello di Tunisi un «regime sclerotico e corrotto» in balia della
famiglia «quasi-mafiosa » del presidente Ben Ali.

«Anche se
brucia la piccola corruzione – scriveva l'ambasciatore americano - sono
gli eccessi della famiglia del presidente che oltraggiano i tunisini.
Spesso citata come una quasi-mafia, dire 'La Famiglia' basta per
intendere a chi ti riferisci. La corruzione - annotava ancora il
diplomatico - qui è l'elefante nella stanza: nessuno puo' dirlo
pubblicamente, ma tutti sanno che questo è il problema».

Il
documento finisce in rete il 7 dicembre (insieme ad altri tre dello
stesso tenore spediti nei mesi precedenti), e sebbene il regime applichi
da anni la censura sul web rendendo irraggiungibili i siti ritenuti
ostili, il clamoroso contenuto dei cablo americani diventa rapidamente
di pubblico dominio. Dopo sei giorni Wikileaks pubblica altri tre
dispacci americani in uno dei quali vengono anticipati i contenuti di un
libro che contiene le prove sulla corruzione di Ben Ali. Tempo un paio
di giorni e i più attenti analisti notano il primo, sorprendente,
effetto.

Dai giornali tunisini (tutti in qualche modo
controllati dal governo) scompaiono gli annunci a pagamento che a firma
di svariate associazioni già da settimane invocavano la riconferma di
Ben Ali alle elezioni presidenziali del 2014. Sarebbe stata la sua
settima elezione consecutiva da quando nel 1987 arrivò al potere
rimuovendo, con quello che passò alla storia come «il golpe medico»,
l’ormai agonizzante presidente Habib Bourghiba.

La scomparsa
degli appelli in favore di Ben Ali dalla stampa filo-governativa vengono
interpretati come l’avvisaglia di una devastante tempesta. Quei sette
“cablo ” destinati a rimanere segreti disvelano all’opposizione politica
e alla gente comune, forse per la prima volta con tanta chiarezza, che
Ben Ali è in crisi di fiducia nel rapporto col suo alleato più
tradizionale, e che l’essere considerato un argine contro l’avanzata
islamico-integralista ha smesso dopo decenni di essere per lui una
ragione di immunità.

Anche il presidente ed il suo entourage
devono aver letto in quei rapporti inviati a Washington la prova di un
rapporto ormai finito. È il detonatore di una situazione già esplosiva.
Il 24 dicembre, appena undici giorni dopo le ultime rivelazioni di
Wikileaks, nella cittadina di Menzel Bouzayane, nella Tunisa centrale,
un agente di polizia confisca le povere mercanzie ad un venditore
ambulante trovato in piazza senza licenza. È solo uno dei quotidiani
soprusi da parte di una polizia arrogante perché protetta e asservita,
ma che questa volta scatena una reazione inaspettata: l’uomo si ribella,
urla «basta» e si dà fuoco. Non era mai accaduto prima. Né era mai
accaduto che il corteo funebre seguito al pubblico suicidio si
trasformasse in un’aperta manifestazione di ostilità nei confronti del
regime.

La polizia per la prima volta spara sui dimostranti, un
altro giovane rimane ucciso. Tre giorni dopo nuovi cortei, la polizia
spara ancora. La rivolta nata dal web esplode sulle piazze di tutto il
paese e diventa una valanga che in appena venti giorni travolge il
regime. Non è un caso che nel discorso alla nazione tenuto due giorni fa
nel disperato tentativo di riconciliazione col suo popolo, tra le prime
misure democratiche annunciate dal presidente Ben Ali vi sia stata
proprio la liberalizzazione di internet.

È stato un concedere
l’onore delle armi a quella Rete che ha contributo a segnare la sua
fine. La stessa rete fatta di blog, socialnetwork e migliaia di siti
improvvisamente tornati accessibili in tutto il paese, che da quel
momento celebrano la propria vittoria. È almeno da dieci anni che i
giovani maghrebini utilizzano il web come rete clandestina di
comunicazione aggirando i blocchi e le censure imposte dallo Stato.
Succede così in molti altri paesi arabi, in Iran, in Cina, nei regimi
dell’America latina.

Ma in Tunisia è accaduto qualcosa di più:
il web non si è limitato a portare in giro per il mondo la notizia di
una rivoluzione (potere che già lo rende inviso ai tutti i regimi), il
web questa volta la rivoluzione l’ha provocata. Perché è riuscito a
comunicare ai sudditi disperati quel che il mondo pensava di loro, e
quelli come per incanto hanno smesso di aver paura trasformandosi in
insorti. Dunque anche così ci si può riprendere la libertà: con la
semplice, incontenibile forza, del non sentirsi più soli.

FONTE:www.lagazzettadelmezzogiorno.it
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MessaggioTitolo: Re: Wikileakes e l'11/09 della democrazia   Wikileakes e l'11/09 della democrazia Icon_minitimeGio Feb 10, 2011 10:11 pm

Ultime news sull'evento:
1)Assange, ritorna sugli Ufo. In una recente intervista alla CBS,
dichiara che sarebbero stati intercettati messaggi criptati relativi ad
un rapporto dell’European Union Times nel quale si descriverebbe una
guerra segreta tra Stati Uniti e una base UFO nel Sud del Pacifico. Il
caso ‘Wikileaks UFO’ è ora al vaglio dello US Navy Network Information
Center, con base a Camp Pendleton, in California. Il mondo attende col
fiato sospeso. Almeno così dice il Guardian.

FONTE: http://www.gialli.it/assange-wikileaks-e-gli-ufo

2)
Secondo quanto ha rivelato mercoledì scorso, il parlamento norvegese Snorre Valen che è promotore del premio Nobel ha posto la candidatura del controverso e discusso portale Wikileaks inserendolo nella lista dei potenziali candidati al Nobel per la Pace di quest’anno 2011.

FONTE: http://www.newnotizie.it/2011/02/04/wikileaks-candidato-per-il-premio-nobel-per-la-pace-2011/

3)L'Arabia Saudita mente sulle sue
riserve petrolifere, gonfiandole del 40%. Questo emerge da documenti
riservati pubblicati da Wikileaks. Una notizia molto preoccupante per un
mondo ancora petrolio-dipendente, ma che per molti osservatori non è
poi così inattesa

FONTE: http://www.qualenergia.it/view.php?id=1789&contenuto=Articolo
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