P I F F E L A N D I A
SONO PIFFE.....
BENVENUTO A PIFFELANDIA. ISCRIVENDOTI AVRAI LA POSSIBILITA' DI INTERAGIRE. POTRAI TROVARE GLI ARGOMENTI CHE PIU' TI INTERESSANO, O APRIRE NUOVE DISCUSSIONI.
NON COSTA NULLA E SE NON VUOI SCRIVERE NEL FORUM, SCENDI IN BASSO E CONNETTITI ALMENO ALLA CHAT BOX.... Wink
BUON DIVERTIMENTO. VALLE FONTANABUONA ( LIGURIA) Immagi10
P I F F E L A N D I A
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

P I F F E L A N D I A

Lun Mag 06, 2024
 
PortaleIndiceUltime immaginiCercaRegistratiAccediTHE WALL
CIAO Ospite PER SCOPRIRE TUTTO DI QUESTA CITTA' CONNETTITI ALLA CHATBOX IN FONDO ALLA PAGINA
ENTRA NELL'AREA ANONIMA E SFOGATI CON GLI ALTRI ANONIMI! CLICCA QUI
NASCE OGGI IL BLOG DI PIFFELANDIA. SI CHIAMA "ROMPIFFCOGLIONI" CLICCA QUI

Condividi | 
 

 VALLE FONTANABUONA ( LIGURIA)

Visualizza l'argomento precedente Visualizza l'argomento successivo Andare in basso 
AutoreMessaggio
Admin
ELETTO
ELETTO
Admin

Messaggi : 4848
PIFF€ : 5538
Data d'iscrizione : 29.06.10
Età : 47

VALLE FONTANABUONA ( LIGURIA) Empty
MessaggioTitolo: VALLE FONTANABUONA ( LIGURIA)   VALLE FONTANABUONA ( LIGURIA) Icon_minitimeGio Apr 21, 2011 6:19 pm

GUARDANDO UN CONCORRENTE DI "CHI VUOL ESSERE
MILIONARIO" ( CHE OLTRETUTTO CREDO CHE SI ISCRIVERA' VISTO CHE CI SIAMO
SENTITI VIA MAIL...VALLE FONTANABUONA ( LIGURIA) 179389)
HO PENSATO DI APRIRE UN TOPIC SU QUESTA LOCALITA'
SICCOME
IL SUO PROGETTO ( CON I SOLDI VINTI) ERA QUELLO DI FARSI UN VIGNETO... (
O MEGLIO VITIGNO TRATTANDOSI DI UVE DA VINO...U.U) HO PENSATO DI
ANTICIPARE UN PO' LE SUE MOSSE E DI METTERE UN TOPIC CHE DESCRIVESSE UN
PO' LE SUE ZONE.
VALLE FONTANABUONA ( LIGURIA) 812812

VALLE FONTANABUONA ( LIGURIA) 800px-10

La Valle Fontanabuona (o Val Fontanabuona) è una delle principali valli della provincia di genova, raggiungibile dai caselli di genova-Est e di lavagna

Fontanabuona (Fontann-a bonn-a ), citato per la prima volta nel 1148
nel registro della Curia arcivescovile di Genova, prende il nome dalla
presenza di un'antica fontana . Gli abitanti del paese qui venivano a
rifornirsi di questa pregiata acqua, tanto da aggiungerne la parola buona. Fu così che l'intera vallata prese il nome di Fontana Buona, ad oggi poi chiamata Fontanabuona.
Conosciuta
soprattutto per le sue numerose cave di pregiata ardesia è situata
nella parte di levante della provincia di Genova nell'entroterra del
golfo del tigullio Si sviluppa alle spalle del promontorio di portofino
ed ha nell'entroterra di chiavari i suoi centri principali.
QUI SI PRODUCE UN VINO CHIAMATO:


Scimiscià.

E' un vitigno storico in pieno rilancio: pare dia risultati eccellenti





www.veronelli.com ha scritto:
Il mondo dell’enologia del Levante ligure è in fibrillazione per la
riscoperta di un vitigno, capace di produrre vini di qualità, a rischio
di estinzione: lo scimiscià.
Il Petrarca, ne L’Itinerarium Syriacum, a proposito della Riviera di
Levante dice: “questo lido è ricco di palme e di cedri tanto che nessuna
terra è come questa nemica di Cerere, ma assai gradita a Bacco e a
Minerva”. Dunque già ai tempi del Petrarca il vino di questa zona era
molto apprezzato e, tra quelli più “correnti”, vi era proprio lo
Scimiscià, che, trascurato per molti anni, è stato riscoperto per merito
di un arzillo ultraottantenne ex pasticciere, Marco Bacigalupo. È a
Cassottana di Cicogna, nella Val Fontanabuona, all’interno di Chiavari
(in provincia di Genova), che egli possiede un piccolo appezzamento di
terreno di circa un ettaro a medio impasto, sub-acido, con esposizione
sud ovest, coltivato a viti, tra le quali anche 500 piante di scimiscià.
Il nome “scimiscià” (o, a seconda dei luoghi, scimixà, simixà, cimicià,
cimiciato) è piuttosto curioso e pare derivi da cimice, in dialetto
ligure cimicia, a causa delle punteggiature sugli acini simili a quelle
delle cimici.


I vecchi la sapevano lunga

Della storia di Bacigalupo e di un vitigno così singolare mi hanno
parlato diffusamente Roberto Sai, responsabile operativo della
cooperativa agricola di San Colombano Certenoli, e Silvia Dellepiane,
tecnico agronomo della stessa. Bacigalupo, un giorno, stufo di vedere il
suo vigneto in grande degrado, decise che fosse arrivato il momento di
sfruttare al meglio quelle vigne che davano un tempo uno squisito vino. A
lui era sconosciuto, ma i vecchi del posto gli avevano detto che
ricordava il sapore dello Scimiscià, ottenuto dall’omonimo, antico
vitigno locale. Non essendo del mestiere, pensò di chiedere aiuto alla
Comunità Montana della Fontanabuona, concedendole il vigneto in comodato
gratuito. E così è cominciata la rinascita dello Scimiscià.
La Comunità ha affidato il compito di recupero alla cooperativa agricola
di San Colombano Certenoli, che, con la Icollaborazione del professor
Lorenzo Corino dell’Istituto sperimentale per la viticoltura di
Conegliano Veneto, sezione di Asti, ha cominciato nel 1999 a fare delle
analisi ampelografiche. Sono state svolte presso la Scuola di
Agricoltura di Aosta delle prove di microvinificazione di vino puro,
senza perciò aggiunta di zucchero o correzione di acidità o altre
manipolazioni, a diversi gradi di maturazione delle uve, per definire il
momento più idoneo per la vendemmia. Nel 1999 sono state fatte due
prove, la prima il 9 settembre e l’altra il 14 dello stesso mese: dalle
prove di assaggio si è notato che la seconda vendemmia era di qualità
nettamente superiore. Nel 2000, visto che la seconda vendemmia era stata
migliore, le prove sono state fatte più tardi, il 14 settembre e il 4
ottobre. Anche nel 2000, la seconda è risultata di qualità superiore.


Il passito è il più tradizionale

Il vino è bianco paglierino con riflessi verdolini, sapido, di buona
persistenza, fresco e di gradevole sensazione finale. La gradazione
zuccherina e l’acidità sono normalmente superiori ai vitigni locali
quali vermentino e bianchetta genovese. La versione passita è quella
della tradizione.
Bacigalupo ha deciso di lasciare il terreno alla Comunità Montana che
continua a lavorare assieme alla cooperativa agricola, e l’interesse
della Camera di Commercio di Genova per questo vino rimane immutato. Dal
27 febbraio 2003 la cultivar risulta iscritta nel registro nazionale
dei vitigni.
Nel 2004 anche la Provincia di Genova, su invito della Comunità Montana
Fontanabuona, nella figura dell’assessore all’Agricoltura Marina Pondero
ha cominciato ad interessarsi alla sua salvaguardia e rilancio. È stato
quindi commissionato, come mi ha esaurientemente spiegato Gian Carlo
Stellini, responsabile dell’Ufficio della Promozione Territoriale
Agricoltura della Provincia di Genova, uno studio sul Dna della pianta a
Silvia Pezzulli, dell’Istituto di Fruttiviticoltura Ucsc di Piacenza
(assieme a M. Stella Grando), e a José Vuillamoz dell’Istituto Agrario
di San Michele all’Adige (Trento).
È emerso così che il vitigno è una varietà ben distinta dalle altre
classiche della zona (vermentino e bianchetta genovese) e che il suo
profilo genetico coincide con quello del genovese, vitigno trovato in
Corsica (e chiamato laggiù “la” genovese). Si consideri al proposito che
i rapporti tra Genova e la Corsica durarono cinque secoli! In provincia
di Genova è stato largamente coltivato nell’entroterra di Chiavari, e
specialmente nella Val Fontanabuona e in Val Graveglia. Non si esclude
la sua presenza anche in altre zone viticole del Mar Tirreno, ma la sua
antica coltivazione è da ricondursi all’entroterra genovese.


Molto si stanno interessando
Oltre a Bacigalupo, altri tre produttori lo coltivano: Fabio Nervo di
Coreglia Ligure, Maria Teresa Penco dell’Azienda agrituristica U Cantin
di San Colombano Certenoli, Maria Luisa La Sala dell’Azienda
agrituristica Valle Chiappella di San Colombano Certenoli.
Però solo quello di Cassottana, di Bacigalupo, potrà essere messo in
commercio per la prima volta quest’anno (a metà giugno 2006). Per un
totale di 500 bottiglie da 0.5 litri. La vendemmia ha avuto luogo a
settembre, 25 quintali di uva per 250 litri di vino. I grappoli sono
stati portati in Piemonte ad appassire, sino a metà dicembre, quando è
avvenuta la vinificazione; da questo momento è partito il processo di
affinamento che si concluderà a metà giugno. Gli altri tre produttori
dovranno aspettare ancora un anno per la produzione, perché solo di
recente sono state date loro 2.000 barbatelle.
La voce del successo delle sperimentazioni ha cominciato a fare il giro
della zona, e molti contadini anziani, che ricordano questo unico vero
vitigno locale molto diffuso anticamente, in quanto miglioratore degli
altri mosti, sarebbero anche loro disposti a lanciarsi nell’impresa.
A supporto di questa iniziativa, nell’aprile del 2004 si è costituito il
Corevi (Comitato promozione e recupero vitigni locali), costituito da
Provincia di Genova, Comunità Montana, Cooperativa San Colombano, i tre
agricoltori, l’Associazione Val Graveglia a Tavola (costituita dai
ristoratori), dal giornalista Virgilio Pronzati e dall’enologo Nello
Capris.
Avendo una sua spiccata personalità, lo Scimiscià potrebbe in futuro
caratterizzare il territorio della Val Fontanabuona e rilanciarlo dal
punto di vista enologico. Incrementerebbe così la tradizione ligure
della produzione dei vini. Alcuni studiosi, infatti, ritengono che in
Liguria la vite selvatica fosse già presente in epoca pre-romana nel
1000 a.C. e lo storico G.B. Arata, nel 1882, parlando dei tipi di
vitigni del circondario di Chiavari accenna anche al “cimiciato”. Lo
Scimiscià ha dunque alle spalle una lunga storia, ma con la sua
riscoperta e valorizzazione è destinato a gratificare i palati più
raffinati e ad allietare le mense dei liguri e dei buongustai.



Ma non c’è solo il vino
Ma la Val Fontanabuona, una delle valli più verdi e rispettate dall’uomo
della Liguria, soprattutto nella sua parte montana, non è solo valvola
di sfogo per coloro che desiderano tranquillità e aria pura lontano dal
caos costiero. Tra i suoi comuni, infatti, si possono fare scoperte
interessanti.
A Cicogna, per esempio, il centro più popoloso, c’è la torre campanaria
di San Giovanni costruita nella prima metà del 1000, sopravvissuta alla
demolizione della vecchia chiesa. Un restauro di una decina di anni fa
ha evidenziato la primitiva struttura romanico-lombarda.
È qui che sorge anche l’ecomuseo dell’ardesia, essendo infatti Cicogna
capitale dell’ardesia estratta dalle cave della zona.
Fu proprio nel collegio di questa cittadina che, nel 1848, Giuseppe Garibaldi fu eletto al Parlamento Subalpino.
A Tribogna, altro famoso centro artesiano, è esposto sul fianco del
palazzo municipale un bassorilievo in ardesia che in 26 pannelli
illustra la storia del paese trasfigurata in una sorta di mitologia
civile con feste religiose, rappresentazioni delle stagioni, eventi
della storia locale.
A Lorsica, invece, è in allestimento il museo del damasco. Questo
piccolo insediamento di mezza costa è infatti rinomato dal Cinquecento
per la presenza di artigiani tessitori di preziosi damaschi e tela per
macramè.
Torna in alto Andare in basso
https://ilpiffe.forumattivo.com
 

VALLE FONTANABUONA ( LIGURIA)

Visualizza l'argomento precedente Visualizza l'argomento successivo Torna in alto 

 Argomenti simili

-
» Lettera di Diego della Valle ai politici Italiani
Pagina 1 di 1

Permessi in questa sezione del forum:Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
P I F F E L A N D I A :: Locali di intrattenimento :: CENTRO COMMERCIALE :: Agenzia Viaggi-