"È la campagna choc sulla disabilità ideata dalla Fondazione «I care» che si occupa di solidarietà sociale

FUCECCHIO - La Barbie sulla sedia a rotelle in un megacartellone informativo sulla disabilità. È la campagna choc ideata dalla Fondazione «I care» che si occupa di solidarietà sociale. I manifesti pubblicitari, come scrive Il Tirreno, sono comparsi in piazza Montanelli a Fucecchio e hanno fatto subito discutere. Il messaggio è contenuto in una sequenza di quattro pannelli: su ogni lato c’è una Barbie, simbolo della bellezza e della perfezione, seduta mentre si fa pettinare, nelle vesti di ballerina e in quelle di tennista. In questi casi la scritta è «Un giorno della mia vita. Yes I Care». Segue il manifesto choc e lo slogan è diverso.

La Barbie sulla sedia a rotelle è ora accompagnata dalla scritta «Tutti possiamo diventare disabili. Ma ognuno di noi può aiutare. Disabili, non diversi. Yes I Care». «Vogliamo far riflettere i cittadini e ricordare loro che disabile è solo una parola - ha spiegato il presidente della Fondazione, Lorenzo Calucci -. Abbiamo scelto un’icona della perfezione per attirare l’attenzione». La Barbie sulla sedia a rotelle, o meglio un’amica di Barbie, chiamata Becky, è stata prodotta dalla Mattel nel 1997. Anche lei biondissima e con i lineamenti perfetti come la celebre bambola, ma paraplegica.


22 aprile 2011 "

Bhò voi cosa ne pensate? La vedete come una trovata di cattivo gusto o non ci trovate nulla di strano? Io ho letto molti commenti negativi... del tipo "è agghiacciante..è terribile.." come se venisse urtata la sensibilità di alcune persone, magari disabili. Eppure non ci trovo nulla di scioccante, se c'era l'intenzione da parte degli autori di speculare su un disagio bhè non è la prima volta e neanche l'ultima. Insomma si sono fatte cose peggiori di questa o no?

secondo me è veramente brutto sfruttare in questo modo la disabilità per far parlare di se, e magari fare pure la parte dei "buoni" -.-''

un pò come questa pubblicità dell' ikea... comparsa, guardacaso, ad agrigento, che non è certo la città più gayfriendly del mondo

non è barbie a farsi pubblicità a spese dei disabili, è un associazione che si fa pubblicità usando un simbolo forte. è un ottimo esempio di marketing, secondo me hanno fatto bene: farà pensare.
la penso diversamente però per la scelta dello slogan: ricorda un po troppo "yes we can" di barak obama ed è strausato, non fa più figo.

Mah... scelta singolare.. ma sicuramente d'impatto!!!!