Sciopero dei tir: Sicilia in ginocchio
Benzina finita, assalto ai negozi
Terzo giorno di protesta: altri presìdi a Mineo,
Caltagirone e nel Palermitano. Carburante introvabile in tutta l'isola,
ressa davanti alle poche aree di servizio ancora aperte, scaffali vuoti
nei supermercati. Immigrato preso a sprangate a Porto Empedocle.
Trattori in centro ad Agrigento, tensione al petrolchimico di Gela.
Adunata su Facebook: anche gli studenti in strada per solidarietà. I
manifestanti: "La gente si è unita a noi, non si capisce perché vogliono
criminalizzarci". Fissato incontro tra l'Aias e Lombardo. Richichi: "La
grande distribuzione la fa da padrona"
18/01/2012
CATANIA - Terzo giorno in Sicilia
del blocco dei tir, proclamato dal movimento Forza d'urto, sigla che
raccoglie i camionisti aderenti all'Associazione imprese
autotrasportatori siciliani, agricoltori riuniti sotto la sigla del
Movimento dei forconi e pescatori che, da lunedì scorso, bloccano
strade, ferrovie, porti, per protestare contro l'aumento del prezzo dei
carburanti e delle tariffe autostradali. La benzina è ormai quasi
introvabile in tutta l'isola, anche i generi di prima necessità
cominciano a scarseggiare in alcuni centri, nei negozi salgono i prezzi
di frutta e verdura, gli scaffali nei supermercati si svuotano. A
Palermo in gran parte dei supermarket scarseggia o è addirittura
terminata l'acqua minerale.
BENZINA INTROVABILE -
I blocchi stradali, che stanno fermando l'economia dell'isola, hanno
avuto come primo effetto la presa d'assalto dei distributori di
carburante, molti dei quali sono già a secco. Code interminabili si
registrano alle pompe di benzina. A Catania il 95% delle aree di
servizio è chiuso. Scene indescrivibili in alcuni punti di Palermo, come
in viale Campania, dove stanno operando gli agenti della polizia
municipale che sono intervenuti per regolare il traffico e per placare
gli animi accesi degli automobilisti esasperati. In piazza Virgilio,
davanti ad uno dei distributori, si è creata una fila chilometrica che
ha mandato in tilt la circolazione stradale e bloccato il traffico. Auto
incolonnate lungo viale Regione siciliana nei pressi delle pompe di
benzina.
IMMIGRATO AGGREDITO A PORTO EMPEDOCLE -
Un senegalese è stato preso a sprangate alla testa, ed è finito in
ospedale, perchè si è permesso, nella tarda serata di ieri, di
rimproverare un automobilista di 30 anni che aveva sorpassato la fila
chilometrica di automobilisti, incolonnati per fare rifornimento al
distributore di carburante sulla statale 115, a Porto
Empedocle. L'aggressore, C. D., è stato denunciato, alla procura, dalla
polizia per lesioni personali gravi e per porto di oggetti atti ad
offendere.
AIAS INCONTRA LOMBARDO - "Domattina a
Palermo incontreremo il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, i
Prefetti della Sicilia e presenteremo le nostre richieste". L'annuncio è
del presidente dell'Aias, Giuseppe Richichi. L'incontro, organizzato
dai Prefetti siciliani, è in programma domani alle 10, a Palazzo
d'Orleans. "Il problema - ha detto Richichi - non è di facile soluzione.
I signori della grande distribuzione la fanno da padroni, perchè non
c'è questa filiera lunga della quale parlano. Si tratta di un passaggio
dal mondo produttivo ai supermercati. Gestiscono loro questo monopolio".
AUMENTANO I BLOCCHI - A Palermo continua il
presidio davanti all'ingresso del porto e nei pressi della
circonvallazione, all'ingresso di via Oreto e all'altezza dello svincolo
di Villabate. Lungo lo scorrimento veloce Palermo-Agrigento, allo
svincolo per Bolognetta, ci sono un centinaio persone e una quarantina
di mezzi pesanti. Un nuovo presidio è previsto nei pressi dello svincolo
per Lercara Friddi. Per Franco Calderone, del movimento Forza d'Urto,
"la protesta sta andando avanti in maniera egregia". "Lo dimostra - dice
- il fatto che spontaneamente la gente si è unita a noi, dandoci la
possibilità di organizzare un altro presidio sulla Palermo-Agrigento.
Non si capisce, però, perchè la nostra protesta venga criminalizzata".
Nel
Catanese due nuovi presidi si sono aggiunti stamattina a quelli già
esistenti da ieri: lungo la Statale 385, all'altezza del bivio di Mineo,
e a Caltagirone, nella zona del cimitero. Si aggiungono a un blocco
lungo la statale Catania-Gela, all'altezza del bivio Iannarello, a uno
già esistente nei pressi di Castel di Judica. Permangono i blocchi
organizzati a Catania, nel piazzale antistante il porto; nella Zona
industriale, all'altezza della Rotonda della VIII Strada; nei pressi
dello svincolo Paesi Etnei della Tangenziale; ad Acireale, all'altezza
del bivio dell'hotel Orizzonte, lungo la Statale 114; nei pressi della
frazione Trepunti, a Giarre. Nel Messinese, sit-in ai caselli di
Villafranca Tirrena (versante tirrenico) e Tremestieri (jonico), con i
camion disposti lungo i lati della carreggiata, per consentire il
passaggio delle vetture. Nella città dello Stretto, invece, i tassisti
hanno organizzato un corteo di protesta che ha attraversato le strade
principali.
AGRIGENTO: TRATTORI IN CENTRO E ASSALTO AI NEGOZI - Ad Agrigento venti trattori di manifestanti che aderiscono alla
protesta Nuovi vespri sono entrati in città. Dopo avere raggiunto prima
piazza Vittorio Emanuele e poi piazzale Rosselli, hanno lasciato il
centro per dirigersi nuovamente verso la Statale 189 per Palermo.
Tutti
i distributori di benzina sono ormai chiusi, tranne quello del
quadrivio Spinasanta e quello sulla statale 115, in territorio di Porto
Empedocle. Le file di automobilisti davanti alle due aree di servizio
sono chilometriche, le scorte si vanno assottigliando ed entro la
giornata è probabile che finiscano. Presi d'assalto anche i
supermercati: gli agrigentini - temendo che i blocchi stradali dei tir
proseguano a oltranza - stanno facendo scorta di pasta e alimenti a
lunga conservazione.
"Il blocco dei tir non sta provocando caos
nel territorio di Agrigento - precisa il sindaco Marco Zambuto -, dove
gli unici disagi interessano i molti automobilisti in coda presso i
pochi distributori di benzina che non hanno ancora esaurito le scorte.
Lo svolgimento della protesta è sotto controllo e costantemente
monitorato dagli organi di sicurezza che hanno mobilitato tutti gli
uomini per assicurare l'adeguata assistenza alla cittadinanza. Nei
supermercati l'affluenza è regolare e paragonabile a quella di un giorno
di festa, senza nessuna corsa alla scorta alimentare".
STUDENTI IN SCIOPERO.
Dopo tre giorni di protesta in Sicilia si mobilitano anche gli studenti
delle scuole superiori. Con un passaparola su facebook gli studenti
siciliani hanno dato vita a un comitato di supporto alla protesta dei
lavoratori, promuovendo per venerdì uno sciopero regionale in tutte le
scuole. Gli studenti assedieranno pacificamente, in tutte le città
siciliane, i palazzi del potere, "simbolo dell'incapacità della classe
politica di difendere i legittimi interessi del territorio". La protesta
contro il caro-vita, generato soprattutto dall'aumento del costo della
benzina e della pioggia di tasse imposte dal governo Monti, non riguarda
soltanto lavoratori e categorie produttive ma anche gli studenti che
stanno subendo più di tutti gli effetti della crisi economica.
GELA: FUNERALE PER L'AGRICOLTURA - Un corteo funebre, con canti e litanie, è stato simulato da un
centinaio di dimostranti del movimento dei forconi che stamane
protestano anche a Gela. Il corteo ha raggiunto piazza Municipio. Al
centro della piazza è stato allestito un feretro, composto da un tronco
d'albero a forma di croce, con attorno carciofi, peperoni, arance e
melanzane, al posto dei fiori. "Un ricorso alla metafora - hanno detto
gli organizzatori - per denunciare con forza la morte dell'agricoltura
siciliana". Massiccio il presidio sulla Statale 115 per Vittoria, la
strada principale per raggiungere le campagne dove predominano le
colture in serra. I presidi alle porte della città gelese e dello
stabilimento petrolchimico intanto sono diventati blocchi invalicabili.
La direzione della raffineria ha convocato i sindacati chimici per un
esame congiunto della situazione d'emergenza venutasi a creare per il
mancato arrivo del personale turnista, bloccato dai dimostranti.
Sempre
nel Nisseno, sindaci e vertici provinciali delle forze dell'ordine sono
riuniti nella prefettura di Caltanissetta per un esame della
situazione. Sul tavolo del confronto anche le condizioni di sicurezza
del petrolchimico di Gela, minacciato dal mancato arrivo del cambio
turno, alle 6 e alle 14 di oggi. Il personale che sta facendo marciare
gli impianti è in servizio ininterrottamente da ieri sera alle 22, cioè
da 18 ore. Alle 14 i lavoratori turnisti sono stati fatti salire su
alcuni pullman, che, scortati dalla polizia, hanno tentato di superare i
blocchi, ma invano. Mezz'ora dopo un autobus con 50 operai è riuscito a
passare.
La tensione davanti al petrolchimico di Gela si è
allentata grazie alla mediazione del prefetto, Umberto Guidato:
contadini e autotrasportatori in sciopero si sono impegnati ad allentare
i blocchi per consentire il passaggio dei lavoratori turnisti. E' stato
così scongiurato il pericolo di una fermata generale e improvvisa dello
stabilimento che - come paventato dall'azienda dell'Eni - avrebbe
potuto comportare rischi per le maestranze, gli impianti e l'ambiente.
Alle 17.30, il personale che era in turno dalle 22 di ieri sera ha
potuto ricevere il cambio e tornare a casa dopo quasi 20 ore di lavoro.
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