Citazione :

Nessun militare ha voglia di andare a migliaia di km da casa ad uccidere o farsi uccidere, contrariamente a quanto si
pensa. Semplicemente noi abbiamo deciso e giurato di proteggere la nostra nazione, quindi le nostre famiglie, anche a
costo della nostra vita.

UN'INTERVISTA CHE VUOL ESSERE PIU' UN "REPORTAGE" SU COME VIVONO I NOSTRI SOLDATI IN QUESTO PERIODO.
GRADIREI CHE LA COSA SI RIPETESSE...
QUINDI TENETE D'OCCHIO LA SEZIONE.

Nessun militare ha voglia di andare a migliaia di km da casa ad uccidere o farsi uccidere, contrariamente a quanto si
pensa. Semplicemente noi abbiamo deciso e giurato di proteggere la nostra nazione, quindi le nostre famiglie, anche a
costo della nostra vita. E’ per questo che ci addestriamo. E’ una scelta difficile e pesante, soprattutto perché a volte il
paese non sembra meritare il nostro impegno: basta guardare le numerose manifestazioni in cui la bandiera italiana
viene bruciata, i partiti politici che vogliono dividere il paese dopo che migliaia di persone, nostri avi, hanno dato la
vita per unirlo e difenderlo.. a volte viene difficile accettare le stronzate che si vedono in giro e che inneggiano all'odio
nei confronti delle forze armate e delle forze dell'ordine. Ma va bene così, siamo abituati anche a questo e
continuiamo a lavorare

è una delle parti più belle di tutta l'intervista, io ho mia sorella nell'esercito da 8 anni ed ha fatto molte "missioni di pace", dall'iraq all' afghanistan, ha fatto missioni scorta in egitto....e veramente si passavano mesi dove l'unica cosa a cui potevi aggrapparti era la speranza, la speranza di trovarla un giorno dietro la porta di casa e quando in tv si sentiva parlare di attacchi verso gli italiani ti veniva il groppone alla gola...

Bellissima intervista!

Condivido molte cose che ha detto...

Ci tengo a ringraziare anto per la disponibilità e la pazienza.
E' riuscito ad insegnare qualcosa anche ad una testa dura come me.

grazie a voi per l'opportunità di poter dire qualcosa sul mio lavoro :)

veramente un bella intervista... complimenti a weedo per l'attaccamento al suo lavoro

grande rispetto per te Anto... gran belle risposte e grandi belle parole... complimenti... quest intervista aprira un po le menti a chi la pensa diversamente e male sui militari...
stima per te e per chi come te fa questo lavoro col cuore e passione....

Anto fantastica.. ci hai insegnato qualcosa di sicuro..

un altro caduto.. ammazzato non solo da chi gli ha sparato usando la scusa più banale per attirare la sua attenzione ma sono complici della sua morte anche tutti coloro che siedono in parlamento e ancora non capiscono che è giunto il momento di ritirare le truppe e tutto per cosa?? per i soliti interessi economici che hanno loro che vedano loro allora a farsi ammazzare e il presidente della repubblica che nemmeno si era presentato al rientro della salma dell'ultimo soldato italiano caduto nel 2010............

"- L'opinione pubblica è spaccata sull'invio di forze in paesi esteri. Intanto, tu la vedi più come "Missione di pace" o come "Guerra" quella che impegna i militari italiani in Iraq?
La missione in Iraq, così come Afghanstan, Libano e Kossovo sono "Peacekeeping Operations" ovvero "operazioni per il mantenimento della pace". Sono tuttavia azioni di guerra ed è inutile far credere agli italiani che non sia così.

- Cosa differenzia secondo te una "comune" morte sul posto di lavoro dalla morte di un ragazzo in missione in un altro paese?Ti sembra esagerato che ad un ragazzo morto in "Peacekeeping Operation" si facciano i funerali di stato?
La differenza tra una morte sul lavoro e una morte in missione spesso è che, per la prima, dietro c'è la colpa di terzi, di gente che gestisce il lavoro altrui fottendosene della sicurezza del singolo lavoratore per pensare solo ad un proprio tornaconto economico, mentre per la morte di un militare, spesso dietro c'è solo sfortuna. Tuttavia in determinate condizioni reputo un morto sul lavoro UN EROE al pari di un militare morto in missione. Non reputo esagerato i funerali di stato per un militare morto in missione. Io per me non lo vorrei, vorrei fosse una cosa privata della mia famiglia, ma ripeto, non lo vedo esagerato, è solo l'ultimo "grazie" detto dalla nazione per la quale un militare muore combattendo.

Nessun militare ha voglia di andare a migliaia di km da casa ad uccidere o farsi uccidere, contrariamente a quanto si pensa. Semplicemente noi abbiamo deciso e giurato di proteggere la nostra nazione, quindi le nostre famiglie, anche a costo della nostra vita."

ho quotato 3 pezzi dell'intervista che sono tra loro collegati quindi faccio un discorso unico.
Anto tu dici che:
- le missioni in Afganistan e Iraq non sono di pace, ma sono guerre
- i militari non hanno voglia di uccidere e farsi uccidere ma che semplicemente vogliono difendere la loro nazione/famiglie
- un morto in missione è un eroe.

ecco io noto delle palesi contraddizioni in tutto ciò.
se le missioni di occupazione e sottomissione in Afganistan e Iraq non sono di pace, ma per l'appunto guerre di invasione per meri fini economici (petrolio, gasdotti e bla bla bla) non ci vedo in ciò i nobili principi di "difesa della patria e della famiglia" in quanto siamo noi italiani che siamo andati a rompere il cazzo ad un altro popolo (prima) libero e sovrano (e non mi tirate fuori le fregnacce delle armi di distruzione di massa di Saddam o di Bin Laden in Afganistan). Di conseguenza non vedo come possa essere considerato un eroe un militare morto in suddette guerre.

Anzi proprio perché "rientra nelle sue mansioni" il rischio di morire (cosa che non dovrebbe succedere assolutamente per un operaio) trovo inadatti i funerali di stato per un militare morto in una sporca guerra al soldo del dio denaro.


Alla luce di quanto hai detto nella tua intervista, se in un futuro di mandassero in Afganistan tu accetteresti di buon grado? o meglio, andresti lì convinto di "servire il tuo paese" che, ci tengo a precisarlo, per costituzione "ripudia la guerra come mezzo di offesa"?

PS vedi che non ho nulla contro di te

sono punti di vista differenti.. se mi mandassero in missione accetterei perchè è il mio lavoro e lo farei convinto di servire il mio paese..

ti faccio una domanda.. cosa ne pensi delle truppe anglo-americane che invasero prima la sicilia per poi arrivare nel resto d'italia nel luglio del '43?
a mio parere è la stessa identica situazione.. in entrambi i casi, gli americani hanno voluto combattere ed eliminare una dittatura.. nel caso dell'italia, prima di essere nostri alleati e di sfruttare le forze locali fecero migliaia di morti tra i nostri connazionali e non erano ben visti.. identica situazione in iraq per l'eliminazione di saddam hussein e in afghanistan per al qaida, dove, superata l'iniziale totale resistenza delle popolazioni locali, ha iniziato a collaborare con le forze militari locali e mantiene le proprie truppe in terra straniera nell'attesa che venga ristabilito un ordine sociale e politico..

insomma.. secondo il mio punto di vista sta avvenendo quello che è già avvenuto anche in italia.. eppure noi festeggiamo il 25 aprile come festa nazionale..

Gli americani non fanno guerre in giro per il mondo per beneficenza o per "esportare la democrazia" ma vanno lì dove ci sono forti interessi economico-politici. Così è successo in Italia, così è sta succedendo in Iraq/Afganistan, così è successo in altre decine e decine di paesi sparsi in giro per il mondo dove hanno insediato direttamente o indirettamente regimi fantoccio filo-americani.

nella mia facoltà in Italia (ora sono in Norvegia) ci sono due afgane, quando dagli interfono hanno mandato l'annuncio del minuto di silenzio per un militare italiano morto in Afganistan hanno dato di matto: hanno iniziato ad urlare, si sono incazzate come belve piene di disgusto e frustrazione. Parlandoci poi, mi hanno detto che stavano molto meglio prima "dell'esportazione della democrazia" (sob).

Tieni anche conto che gli USA sono costretti ogni tot di anni ad intraprendere delle guerre in quanto l'industria bellica è una delle industrie trainanti dell'economia americana. Producono armi in continuazione e il costo di mantenimento di queste armi è molto elevato, quindi hanno un bisogno fisiologico di "liberarasene" ogni tot di tempo continuando a produrne ancora...e ancora...e ancora... Gli USA non possono permettersi di non essere in guerra.

è normale che stavano meglio senza la guerra.. direi.. onestamente il fatto che abbiano dato di matto non la reputo in bella cosa.. e se ne dovrebbero vergognare.. un italiano rispetta i morti afgani o iraqeni che siano.. purtroppo voi sapete solo ciò che vedete alla tv e ognuno poi da la propria interpretazione.. ma ci sono alcune cose che solo chi è nell'ambiente conosce e che non si possono divulgare.. io non ci tengo a farti cambiare opinione, non mi interessa.. ti rispetto e rispetto le tue idee anche se ne condivido ben poche..

weedo ha scritto:

è normale che stavano meglio senza la guerra.. direi.. onestamente il fatto che abbiano dato di matto non la reputo in bella cosa.. e se ne dovrebbero vergognare..

mettendomi nei loro panni io avrei fatto la stessa identica cosa. è come se tu ti trovassi nel 1943 in Germania e senti un annuncio di un minuto di silenzio per un tedesco ucciso da un partigiano in un attentato. Io probabilmente se fossi un iracheno e abitassi in Iraq sarei il primo a fare attentati e mettere bombe contro i soldati invasori. Soldati che hanno invaso il mio territorio senza alcun diritto. Pensaci bene, a parti invertite tu cosa faresti?

weedo ha scritto:

purtroppo voi sapete solo ciò che vedete alla tv e ognuno poi da la propria interpretazione.. ma ci sono alcune cose che solo chi è nell'ambiente conosce e che non si possono divulgare.. io non ci tengo a farti cambiare opinione, non mi interessa.. ti rispetto e rispetto le tue idee anche se ne condivido ben poche..

io la TV non la guardo quasi per niente, per quanto riguarda le missioni millantano angeliche "guerre di pace" a cui solo un perfetto teleimbonito potrebbe credere...

anche io ti rispetto, ma resto della mia idea che l'Italia sia in Iraq e Afganistan solo per seguire gli interessi politico-economici di qualche capo di Stato, petroliere, e produttore di armi. Quello che non capisco è come ad una persona che vada lì in missione possa star bene tutto ciò... o magari semplicemente non ci pensa, pensa ai soldi o gli hanno fatto il lavaggio del cervello..boh chissà...

beh.. non ci pensa no.. si è consapevoli di tutto.. ma non ti puoi rifiutare di fare il lavoro che hai scelto.. per i soldi, beh, 133 euro al giorno quando rischi il culo non sono niente.. e il lavaggio del cervello non te lo fa nessuno.. il problema è proprio questa concezione di automi che hai..

a parti invertite io non farei degli attacchi infami e meschini.. le loro non sono azioni militari ma attentati.. hai presente cosa sono gli eod? ti faccio un esempio? oggetti (tra cui cadaveri di cani o altri animali) imbottiti di esplosivo e lasciate ai bordi delle strade.. guarda qualche video su youtube.. poi però fa scalpore solo il video di due americani che danno fuoco ad una carcassa di un cane.. senza capirne il motivo..

e comunque resta il fatto che gli eserciti locali sono dalla parte delle forze occidentali.. i nostri militari, tra cui gente che conosco, ADDESTRANO militari e polizia in iraq e afghanistan.. quindi ci sono collaborazionisti e non.. abbiamo capito con chi ti schiereresti tu se fossi un afgano.. io non saprei con chi mi schiererei.. non basta parlare enza trovarsi nella situazione o conoscere la storia di un paese..

e comunque che l'ameriica si lancia su tutto ciò che la faccia arricchire è così dal 1492, ma non si può negare il fatto che siano comunque state abbattute delle dittature.. e stai parlando con un antiamericano...

Bellissima.. complimenti.. condivido i tuoi pensieri, ma ho da porti una domanda:
Non hai mai pensato che per l'Italia in cui viviamo (politici e popolo inclusi) non vale la pena perdere la vita?
Questo sarebbe il mio primo pensiero.. perchè perdere la vita per un popolo (in generale) del genere?

beh.. l'ho detto già all'inizio.. che alle volte ti pesa sapere che stai rischiando la pelle per un popolo (dalla classe politica al singolo cittadino) che non rispetta per niente il paese per cui tu invece fa tanto.. ma comunque ci fai l'abitudine.. alla fine non pensi a perdere la vita.. per noi ce lo facciamo è un lavoro come un altro.. con dei rischi come gli altri..

weedo ha scritto:

Alla fine non pensi a perdere la vita.. per noi ce lo facciamo è un lavoro come un altro.. con dei rischi come gli altri..

In effetti hai ragione.. non ci pensi.. ci sono pericoli in qualunque lavoro! ovviamente nel vostro di più.. però !! ^^ Grazie ^^