SONO PIFFE.....
BENVENUTO A PIFFELANDIA. ISCRIVENDOTI AVRAI LA POSSIBILITA' DI INTERAGIRE. POTRAI TROVARE GLI ARGOMENTI CHE PIU' TI INTERESSANO, O APRIRE NUOVE DISCUSSIONI.
NON COSTA NULLA E SE NON VUOI SCRIVERE NEL FORUM, SCENDI IN BASSO E CONNETTITI ALMENO ALLA CHAT BOX....
BUON DIVERTIMENTO.
P I F F E L A N D I A
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.
P I F F E L A N D I A
Mer Mag 08, 2024
CIAO Ospite PER SCOPRIRE TUTTO DI QUESTA CITTA' CONNETTITI ALLA CHATBOX IN FONDO ALLA PAGINA
ENTRA NELL'AREA ANONIMA E SFOGATI CON GLI ALTRI ANONIMI! CLICCA QUI
NASCE OGGI IL BLOG DI PIFFELANDIA. SI CHIAMA "ROMPIFFCOGLIONI" CLICCA QUI
Titolo: EXIT THROUGH THE GIFT SHOP Ven Mag 27, 2011 6:02 am
VISTO IERI SERA SU RAI 5. UN DOCUMENTARIO GIRATO DA BANKSY ( UN NOTO STREET ARTIST) SULLA STREET ART. E' FENOMENALE , DA VEDERE. PARLA DI TIERRY GUETTA, UN RAGAZZO FRANCESE CHE COMINCIO' COL FILMARE LA SUA VITA, OGNI MOMENTO, OGNI ISTANTE. FINO A TROVARSI IN MEZZO AGLI ARTISTI DI STRADA PIU' FAMOSI D'AMERICA ( SPACE INVADER, SHEPARD FAIREY E BANKSY!)
E' DA VEDERE... PERCHE' IN PRATICA TIERRY PARTE DA ZERO E SI RITROVA, DOPO UNA DECINA DI ANNI, CON UNA STANZA PIENA DI CASSETTE , CON REGISTRATO SOPRA LA SUA VITA. E CI FA UN DOCUMENTARIO ( LIFE REMOTE CONTROL) CHE NON PIACE , VISTO CHE HA CONCENTRATO PIU' DI 10 ANNI DI VIDEO IN 90 MINUTI!
NASCE COSI' L'IDEA DI FARE QUESTO DOCUMENTARIO SULLA STREET ART.
SE AMATE LA STREET ART GUARDATEVELO.. E' UN FILM CHE VI LASCIA INCOLLATI ALLA TV.
blog.ilmanifesto.it ha scritto:
Il film evento dello scorso festival di Sundance, Exit Through the Gift Shop, e’ il miglior film attualmente nelle sale americane. Il film e’ un “mockumentary” un documentario assai probabilmente apocrifo anche se non e’ mai chiaro dove finisce la “realta’” e dove inzia la finzione, come si addice perfettamente cioe’ a Banksy, la primula rossa della street art, che su questo equivoco ha costruito la propria carriera e la propria produzione artistico-concettuale. “Mockumentary” dicevamo di indeterminata identita’ ma che ufficialmente e’ la storia di Thierry Guetta. Tipo eccentrico: francese trapiantato a LA, mercante di vestiti usati con basettone e faccia rubiconda da avventore assiduo di bistrot, aspetto buffo quanto il denso accento francofono che impasta il suo inglese pieno di luoghi comuni e banalita’ sul mondo dell’arte underground che lo ossessiona. Guetta, ci racconta lo stesso Banksy, volto oscurato e voce digitalmente alterata tipo gola profonda, e’ un “videomane” che anni fa si e’ fissato sul mondo della street art entrando in confidenza con molti artisti da strada tramite suo cugino, il writer francese Space Invader, poi Shepard Fairey e infine l’elusivo Banksy stesso. La compulsione fa di Guetta uno Zelig dello street art, fra lo stalker e il groupie che diventa accompagnatore di scorribande notturne nelle capitali d’America e d’Europa con la telecamera sempre accesa e poi col secchio di colla alla mano, via via sempre piu’ complice degli artisti. “Ci stava sempre intorno, documentava le azioni e alla fine e’ diventato un amico” continua Banksy mentre la soggettiva si snoda in attacchinaggi abusivi e arrampicamenti sui tetti. Quando pero’ gli artisti infine chiedono a Guetta di montare un documentario su di loro il risultato e’ un inguardabile frenetico montaggio di due ore, Guetta e’ tanto affascinato dai suoi soggetti/eroi quanto incapace di raccontarli. Qui Banksy ci spiega di aver preso in mano il materiale e il montaggio mettendo al centro del film proprio Guetta che nel frattempo ha deciso di improvvisrarsi lui stesso “street artist” come i suoi idoli, assumendo artisti “veri” per produrre le opere che espone e vende a migliaia di dollari in una megamostra a Los Angeles. Il successo di Guetta artista “falso” mette in crisi quelli veri, Banksy e compagni, che nel finale si interrogano sul significato dell’arte e della sua sovversione. Si chiedono gli street artist: dove finisce la dissacrazione e dove inzia la truffa? Intanto a noi spettatori sorge assai lecito il dubbio che il film setsso sia una montatura di Banksy e dei suoi compari – un falso d’artista come quelli cui ci ha abituato e forse proprio per questo un colpo di genio.
EXIT THROUGH THE GIFT SHOP
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.