Una
professoressa si è sentita male dopo aver bevuto dell’
acqua contaminata dai suoi alunni per evitare un
compito in classe. L’assurda vicenda è avvenuta in una scuola
bolognese, ma il responsabile del gesto non è ancora stato individuato.
Gli studenti della II F dell’istituto tecnico industriale
A. Valeriani di Bologna hanno approfittato della temporanea
assenza dell’insegnante per “condire” la sua
bottiglietta d’acqua con una sostanza tossica.
La professoressa d’inglese aveva appena finito di dettare le
domande del
compito, quando si è allontanata per qualche minuto dall’aula. Gli
studenti, evidentemente impreparati, ne hanno approfittato per prendere
una decisione
sconcertante. Dal momento che la bottiglietta d’acqua della docente era rimasta incustodita sulla
cattedra qualcuno, non avendo a portata di mano un
purgante, ha pensato di versarci dentro del
tricloroetano. La sostanza è incolore e inodore, ma è molto
tossica e in moderate quantità può anche essere letale.
Rientrata in classe l’insegnante ha bevuto un
sorso dalla
bottiglietta e si è sentita male. Successivamente è stata portata in
ospedale dove i medici hanno scoperto la causa del suo
malore. Probabilmente il responsabile non aveva
pianificato il
gesto e è stato costretto ad utilizzare quello che ha trovato. Una
rapida visita allo stanzino dei bidelli può avergli fruttato il liquido
tossico, che il ragazzo ha poi utilizzato. O forse si è trattato un
piano precedentemente organizzato.
Che si tratti di incoscienza o di premeditazione comunque è ancora da stabilire. Di sicuro il colpevole o i colpevoli
rischiano grosso. Come minimo c’è l’espulsione dalla scuola, ma potrebbe anche esserci un’
incriminazione per avvelenamento.
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