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Titolo: Guè P. VS Militant A Ven Giu 24, 2011 9:49 am
Inizia tutto da una intervista che Militant A (Assalti Frontali) fece ai Dogo su XL. (in seguito sarà spiegato precisamente cosa fece incazzare Guè)
Guè Pequeno risponde alle accuse con:
A questa canzone Militan A risponde con una lettera:
Militant A ha scritto:
Ieri ricevo un sms amico che mi dice: i Club Dogo hanno fatto un rap in cui ti mandano “affanculo”. Vado ad ascoltare la canzone su Youtube e trovo questo turpiloquio che mi riguarda e che un po’ fa ridere e un po’ mette tristezza. Si chiama “XL Rockit dissing”. Non me l’aspettavo perché arriva a freddo. Rifletto qualche secondo in silenzio, poi penso che nel mondo del rap la polemica è sale e può diventare crescita collettiva se indirizzata in un verso positivo. Così scrivo queste righe per il movimento. Dei tre componenti dei Club Dogo, è Gue Pequeno (spalleggiato da Dj Harsh, sedicente promoter di concerti al Leoncavallo), che si prende la briga di offendere in modo diretto ed esplicito me, femministe e giornalisti che si azzardano a criticarli. Il loro problema con me, in particolare, nasce da un articolo apparso sulla rivista “XL” di giugno. Una lunga intervista uscita anche in versione video (richiesta e organizzata dalla loro casa discografica), in cui in veste di “inviato” domandavo loro il perché di alcuni “rumors” che girano nella scena dei centri sociali, in particolare il linguaggio sboccato dei loro testi riguardo le donne spesso definite “troie” e il fatto che il massimo della vita nel loro immaginario è “pippare cocaina”. In tutto l’articolo faccio spiegare liberamente cosa pensano e alla fine mi prendo la libertà di scrivere un paio di righe di mio pugno riguardo il fatto che un rapper, a mio avviso, in quanto comunicatore deve sentire la responsabilità di quello che dice. “Si è fatto tardi ed è ora di ripartire. Mentre vado non posso non pensare alla piazzetta sopra il centro commerciale vicino a casa mia dove i ragazzi sentono le canzoni dei Club Dogo sui loro cellulari. Convinti di essere ribelli, ma schiavi. Ribelli schiavi. Dei soldi, dei vestiti, dell’idea che rimbalza da tutti i cartelloni e le televisioni che la donna sia una merce come le altre. Schiavi della coca. Schiavi a vita. Io un po’ di responsabilità me la sento, soprattutto per i più deboli e soli. Cioè quasi tutti. Ma spira un vento forte e contrario”. Questo è quanto. Invece di ringraziarmi per essermi sbattuto a Milano (su loro invito) per incontrarli, dopo 4 mesi di silenzio, all’improvviso, mi ritrovo offeso in pubblico da questi galantuomini. Non è solo un problema di insulti, è che sento aleggiare una sorta di violenza intimidatoria nel loro fare. Che pensare? Che chi entra in un nido di vipere non può che uscirne in qualche modo morso. Certo. E poi? Molti mi dicono di lasciar perdere, ed è quello che farò, ci sono cose più importanti nella vita di queste cazzate. Non risponderò con altre offese, né con imboscate alla Tupac Shakur, né con una riconciliazione per tornare a mangiare anche una volta alla stessa tavola. Ma tengo a precisare un paio di cose. Il problema è capire da che parte stiamo. La nostra condizione di precari a vita è stressante e bisogna pensare e ripensare sempre a quello che si fa e si dice. Perché possiamo finire in una guerra tra poveri oppure organizzare un sentire comune. A noi tutti la scelta. I Club Dogo dicono che Militant A è di Famiglia Cristiana perché faccio la morale e posso andare a fare in culo, ma la mia unica religione è quella di difendere il debole. E su questo non si transige. Nelle strade del nostro paese è in corso una caccia al diverso che si materializza con teste spaccate, accoltellamenti, incendi di locali omosessuali e di centri sociali. Nessuno può pensare di esserne estraneo nel degrado culturale in corso. La fobia dei Gay, del cazzo nel culo, degli insulti ai froci, passa dai camerati a Papa Ratzinger alle battute dei rapper e legittima mani assassine. E questo per me non passa. Io combatto il potere nelle sue mille forme odiose. E non sono quello che parla e basta. Se parlo di Carlo Giuliani nei miei concerti è perché stavo davvero a Genova in quei giorni a fianco a lui. Se parlo di comunità che resistono è perché ci vado davvero davanti alla base americana di Vicenza con i No dal Molin, o in Val di Susa a difendere le montagne dal business dell’alta velocità. Se parlo di droghe è perché so che vuol dire diventare tossici da cocaina. E se abbiamo occupato i centri sociali negli anni ’80 (dove tutti i rapper e i gruppi musicali cominciarono ad esibirsi) fu per dire: “No eroina”. Se parlo di chance nella vita la occupo davvero la scuola pubblica per difenderla dai capitali privati. Questa è la realtà di Assalti Frontali. La nostra vita. Se dovessimo incontrarci su queste strade, cari galantuomini del ‘2000, benvenuti, ci berremo un bicchiere insieme. Altrimenti dimenticate il mio nome. E cercate un altro nemico. Io sto in un altro gioco.
A questa lettera Guè risponde con un lungo post su facebook:
Guè Pequeno ha scritto:
Cari amici “rivoluzionari”, ecco la risposta del vostro “schiavo”. Sono appena tornato dal carcere di San Vittore dove i Club Dogo e altri rapper della Dogo Gang hanno tenuto un live per i detenuti. Così mi metto una stellina anche io… Nel frattempo il blog di Militant A in cui si offende per essere stato mandato “affareinculo” in un mio rap ha fatto il giro di portali come Indymedia ecc. e ovviamente è stato pubblicato in simultanea sul sito della nostra rivista preferita, XL Di Repubblica.
Andiamo per ordine: mesi fa la nostra “malvagia” casa discografica multinazionale si mette d’accordo con XL (che fino ad allora ci aveva sempre “dissato”) per dare uno spazio al gruppo. La redazione, evidentemente senza gli attributi per voler comprendere da sola l’universo-Dogo, pensa di utilizzare un traduttore, e quindi paga il nostro Militant che si “scomoda” per venire a farci un’intervista (di cui si possono facilmente ascoltare e vedere alcuni estratti digitando su Youtube le parole chiave assalti dogo intervista xl). La versione pubblicata su carta, però, è ben diversa: la band viene “inquisita”, le sue risposte vengono per la maggior parte omesse e il risultato è un quadretto infernale di un gruppo di drogati, sessisti, destrorsi e soprattutto corruttori di giovani. Non che ci dispiaccia troppo, del resto la nostra attitudine è un pò maledetta, e per noi è meglio essere finiti con tre pagine su Playboy che avere una recensione come quella che abbiamo letta su XL… Intendiamoci un cd può piacere o non piacere e se un giornalista vuole stroncarci , ci sta… Ma che un traduttore ci metta pure del suo… Le critiche vengono fatte partire da una serie di demenziali ed ipocriti rumors di alcuni centri sociali anonimi contrariati dai nostri atteggiamenti e dall’abbigliamento firmato: un pò di parte come spunto, forse era il caso di sentire anche altre campane per raccogliere delle informazioni più complete! Penso che le rime dei Dogo vadano ascoltate e vissute e non semplicemente sentite. Tutta la merda di cui parliamo è esasperata perchè la realtà italiana odierna lo è. Siamo controversi perchè il mondo è in contraddizione. La cocaina è il fumo del 2000. Ne scorre a fiumi OVUNQUE e anche negli ambienti alternativi… Dite pure che non vi piacciamo, ma non metteteci in bocca frasi non nostre (gravi), visto che nella famigerata intervista ci vengono attribuite delle rime fasciste sulla strage del Circeo(!!).Cito: “In questo tipo di rap mi sembra ci sia un’assenza completa di responsabilità che riempie la testa di ragazzi di 13 anni. Si può scivolare fino ad evocare il massacro del Circeo( stupro e omicidio compiuto da neofascisti nel ’75)” . Di cosa stai parlando Militant? non di rime dei Club Dogo!!!! Abbiamo passato la vita andando a ballare negli squat e iniziato là la nostra carriera artistica, siamo cresciuti fortemente attaccati a certe realtà, e mi fa ridere che una giacca di Gucci o un paio di Nike disorientino e irritino così “l’opposizione”. Tutti quelli che ci conoscono sanno da che parte stiamo, E di come gestiamo in maniera assolutamente Alternativa la nostra storia e il nostro lavoro. E volutamente non uso il termine che a voi farebbe piacere “Autogestiamo”. Ho pubblicato sul mio nuovo mixtape (autoprodotto) un pezzo in cui cito in modo agro-dolce il grande Militant e la redazione di XL, un dissing nella più tipica tradizione hip-hop, in cui rappo del fatto che sia assurdo che una rivista alternativa ci faccia la morale (alla fine…it’s only rap ‘n roll), e che la stragrande maggioranza dei miei amici/ascoltatori non conosca minimamente l’intervistatore, con un paio di frecciate su ex musicisti ora giornalisti e su femministe un pò troppo severe. Nessuna minaccia, aggressione e tono intimidatorio, soltanto un pò di spocchia e arroganza hip-hop, quello che in America chiamano “swagger”. Trovo davvero meschino, assurdo e fuoriluogo associarci al clima di omofobia(??!!) violenta degli ultimi fatti di cronaca italiana e farci passare per picchiatori e antigay, consigliando tra le righe al Leoncavallo di non chiamarci più a suonare, solo perchè la compilation è assemblata da Dj Harsh, promoter di eventi rap al Leo (probabilmente chi muove le critiche è più ferrato sull’attivismo in Val Di Susa e molto meno su dinamiche classiche dei prodotti hip-hop, come i cd mixati in questo caso). Il nostro eroe dice di stare dalla parte dei più deboli, ma gli sfugge che nelle nostre liriche ce la siamo sempre presa con i più forti, coi potenti, con i politici, con i corrotti dalla bella faccia, con l’ipocrisia e la finzione del mondo dello spettacolo, e le “troie” sono solo le donne mercificate propagandate per anni dalla tv italiana, non tutte le ragazze. Quando ho letto su XL “Una donna non può ascoltare i Dogo a meno di dimenticare di essere donna” pensavo di essere su Scherzi A Parte. La tv-spazzatura, la mala-scuola, e la musica di merda fanno indubbiamente più male a un ragazzino di quanto gli possano fare i Club Dogo, che a quanto pare hanno però l’esclusiva nazionale sulla responsabilità di quel che dicono quando prendono un microfono. Sono estraneo dall’ idolatria di una certa old school italiana che trovo sopravvalutata, non ho nessuna divinità personale e nessun maestro. Faccio il rapper, non l’opinionista, nè l’attivista, nè vengo pagato da un giornale per fare traduzioni simultanee. Da sempre dico quello che voglio quando e come voglio. Rappo le mie rime davanti a migliaia di ragazzi dal vivo, non le scrivo su un forum come la filastrocca incomprensibile che mi ha dedicato quel dj-macchietta anni ’80 o su facebook come un altro ex-artista in disgrazia, che mi ha addirittura definito “non hip-hop”, e che dopo essere fallito sotto una major vestito sgargiante su ritmi club con diamanti finti ora si riscopre underground purista e militante. Ho sempre rispettato umanamente Militant e lo spessore della sua storia passata con gli Assalti, pur non essendone un gran conoscitore. Ho apprezzato quando nel 2003 mi telefonò personalmente per complimentarsi del nostro primo disco. Ora sono deluso da tutto questo: perché questa indebita traduzione è il problema , perchè mi è sembrato di leggere le prediche da oratorio di Mc Frankie Di Gesù riguardo ai Truceklan, non a caso forse l’unica nuova realtà rap nazionale di dimensioni simili ai Dogo. Ho trovato triste l’ultimo capoverso in cui il nostro esalta il suo curriculum di alta moralità e impegno. Penso che le vendite dei dischi, il riscontro di pubblico nei live, ma soprattutto il seguito “carnale” parlino più di quelle belle parole.. Non ho mai apprezzato il calcio e non me ne frega niente di fare squadre nè di fare lo “sborone” parlando dei sold-out e del fanatismo che insegue i Dogo facendone un fenomeno di costume quantomeno interessante. Noi non abbiamo la virtù e non vogliamo essere guide, ma posso assicurare al dubbioso Militant che sappiamo bene di cosa parliamo, che quello che facciamo è a nostro modo molto sociale, perchè rappresenta Realmente questa realtà e questa società, e nel bene e nel male, questi ragazzi. Se l’hip-hop è dare voce trasversalmente a tanti tipi di gente, i nostri concerti sono la prova che lo siamo. Anche se abbiamo gli occhiali fashion e non rappiamo “piove governo ladro” con l’ipocrisia di molti. Dopo il live nelle case circondariali per il terzo anno consecutivo, i Dogo parteciperanno a una campagna di sensibilizzazione dei giovanissimi alla prevenzione dell’HIV. E se volete ci metteremo un’altra stellina...
Quando tutto sembrava finito, ecco il disco solista di Guè e nella prima canzone, "Dichiarazione" su un beat bomba di Fritz Da Cat, sembra esserci un'altra frecciatina verso Militant A: "odio [...] cantanti falliti che scrivono sulle riviste, ora fanno i critici (vabbè!)"
Che ne pensate?
lebronsf FUCKED
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Titolo: Re: Guè P. VS Militant A Ven Giu 24, 2011 9:51 am
è un dissing.. per me Militant A ha esagerato... do più ragione a Guè...
Megr INTOSSICATO
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Titolo: Re: Guè P. VS Militant A Ven Giu 24, 2011 11:47 am
credo che militant sia un po' ipocrita e perbeneista insomma a qualunque uomo l'idea di due uomini che si baciano e scopano fa venire il vomito ma non perchè vanno a massacrare di botte i gay che la coca ormai sia sdoganata e la si trovi ovunque sfido chiunque a dimostrarmi che non è così negare la realtà è ipocrisia le donne sono troie non tutte ma molte sì e dire che non è vero che è una denigrazione della donna è finto perbenismo visto che poi di solito chi sostiene queste idee è il primo a cercare le donne troie
Nessuno NINJA
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Titolo: Re: Guè P. VS Militant A Ven Giu 24, 2011 12:35 pm
lebronsf ha scritto:
è un dissing.. per me Militant A ha esagerato... do più ragione a Guè...
Anche secondo me, però resta il fatto che i Dogo hanno parlato solo di coca per un periodo
lebronsf FUCKED
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Titolo: Re: Guè P. VS Militant A Ven Giu 24, 2011 12:37 pm
Nessuno ha scritto:
lebronsf ha scritto:
è un dissing.. per me Militant A ha esagerato... do più ragione a Guè...
Anche secondo me, però resta il fatto che i Dogo hanno parlato solo di coca per un periodo
si ok vero... ma meglio dell'attivismo in val di susa
NANCY NINJA
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Titolo: Re: Guè P. VS Militant A Ven Giu 24, 2011 1:55 pm
Megr ha scritto:
a qualunque uomo l'idea di due uomini che si baciano e scopano
Oddio spero di no! Che mondo di merda sarebbe?
Comunque, secondo me Militant si è fatto soltanto "portavoce" di un pensiero largamente diffuso sui Dogo, sicuramente esagerando.
Megr INTOSSICATO
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Titolo: Re: Guè P. VS Militant A Ven Giu 24, 2011 2:34 pm
nancy se chiedi a un uomo di pensare a due gay che scopano ti dicono che gli fa schifo
NANCY NINJA
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Titolo: Re: Guè P. VS Militant A Ven Giu 24, 2011 2:40 pm
Megr ha scritto:
nancy se chiedi a un uomo di pensare a due gay che scopano ti dicono che gli fa schifo
Sì lo so che per la maggior parte è così...
Megr INTOSSICATO
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Titolo: Re: Guè P. VS Militant A Ven Giu 24, 2011 2:43 pm
alla maggior parte fa schifo ma non è che tutti quelli a cui fa schifo vanno a menare i gay ok cazzi tuoi mi fa schifo non starmi dietro per lo meno la gente che conosco io la pensa così
lebronsf FUCKED
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Titolo: Re: Guè P. VS Militant A Ven Giu 24, 2011 2:48 pm
Megr ha scritto:
alla maggior parte fa schifo ma non è che tutti quelli a cui fa schifo vanno a menare i gay ok cazzi tuoi mi fa schifo non starmi dietro per lo meno la gente che conosco io la pensa così
quoto... a me fa impressione sta cosa ma non per questo vado a menarli...
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Titolo: Re: Guè P. VS Militant A
Guè P. VS Militant A
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