Vittoria
dei provider e forse anche degli utenti internet. Di certo sconfitta
per chi vuole usare il carro armato per difendere il proprio marchio e
il diritto d'autore.
Già: il Tribunale di Padova ha annullato il sequestro di 493 siti, ottenuto da Moncler.
Qui il provvedimento e merita una lettura: per la prima volta, un tribunale ascolta i provider che si oppongono a un sequestro e dà loro ragione.
Il giudice nota infatti che non si possono sequestrare 493 siti senza
elementi certi di reato per ciascuno di loro. Moncler dice di averne
chiesto il blocco perché tutti vendevano merce contraffatta. Ma agli
atti la sola prova è che avevano nel nome di dominio la parola
"Moncler". Troppo poco, secondo il giudice. Di qui il dissequestro.
Forse Moncler non ha presentato prove sufficienti. O forse non le ha
raccolte per tutti i siti. Fatto sta che si è detto no al sequestro
sommario, sbrigativo (493 siti d'un botto).
D'ora in avanti i provider si sentiranno intitolati a opporsi a
sequestri che ritengono illeciti. L'avevano fatto anche prima, ma non
erano nemmeno riusciti a ottenere un'udienza. I tribunali affermavano
che quelli non avevano diritto a opporsi. Insomma, Padova fa da pioniere
nello stabilire un principio di difesa contro i sequestri sommari. Si
riduce il rischio che in futuro centinaia di siti vengano oscurati in
blocco per reati come diffamazione o violazione del diritto d'autore,
salvo poi scoprire- mesi dopo- che erano innocenti. Ricordiamo infatti
che questi sequestri sono "preventivi", prima del processo. Un tribunale
può decidere immediatamente se valga la pena bloccare un sito
preventivamente. Ma se lo fa su centinaia, con pochi elementi a carico,
il rischio di abusi diventa elevato.
Adesso starà a quelli come Moncler raccogliere elementi di prova per
ciascuno dei siti che vogliono oscurare. Sì, sarà più faticoso. Più
dispendioso. Rispetto a mandare una mega lista a un tribunale. Ma ne
vale la pena: per il web.
FONTE:WIRED.IT
Questo metterà una pezza ai provvedimenti che voleva prendere il parlamento e di cui parlavamo in qualche altro post riguardo l'oscuramente dei siti, provvedimenti per cui anche Wikipedia aveva scioperato?