... e questa è la ballata del mondo spazzatura, di sogni troppo brevi comprati e poi buttati, di sentimenti vari, d'amore e d'avventura ...
di ore già scordate, di giorni già passati...
Con i giornali vecchi se ne vanno le parole che solenni e gravi raccontano la storia, o forse solo storie, colpi di pistole, che attraversano il cervello e non
ne resta la memoria...
Lettere d'amore, fogli accartocciati, ricordi di una vita o solo di una sera
amori ormai finiti, amori sterminati, amori grandi come la grande pattumiera.
Un mare di usa-e-getta, hi-tech a non finire, alta tecnologia e bassa umanità
giocattoli per grandi che non facciano capire che i giochi sono fatti e niente ormai
più và.
Abiti firmati che andavano di moda due o tre ore fa, e in questo mondo nudo
è giusto forse che almeno il sarto se la goda.
Vestendo col suo niente, il mio niente e io m'illudo.
M'illudo che qualcosa non sia da buttare, che qualche cosa resti, magari solo il grido di follia e libertà, di speranza di cambiare di un uccello che riesce a volare via dal nido...
Mah, certo resteremo per un bel pò ancora continenti di rifiuti dopo che saremo morti, per testimoniare che tutto va in malora, che eravamo da buttare e non ce ne samo accorti.
Ma da questa ballata del mondo spazzatura conservo se non altro quel grido via dal nido...
ali ancora incerte sotto un cielo di paura:
"Non so se c'è un futuro, ma volando io lo sfido".
Ken era morto con un sorriso vero nel sorriso finto...
eh, si ... il mio ricordo è proprio impossibile.
(tratto da dylan dog n.109 "Il volo dello struzzo")