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Mar Mag 07, 2024
 
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MessaggioTitolo: CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale]   CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_minitimeLun Lug 05, 2010 11:40 am

Signore e Signori ecco a voi il capolavoro della bella Giò *-*

PRIMO CAPITOLO
Se solo non fosse successo


Avete
presente una di quelle storie di cui non si sa mai cosa raccontare? Uno
inizia parlandone in generale e poi si rende conto che non ne ha mai
abbastanza, che vorrebbe entrare sempre più in particolare per rendere
partecipi gli altri delle sue emozioni. Se poi a raccontarla è una
persona che ha a che fare con i fatti narrati, le emozioni raggiungono
livelli impressionanti.
Ebbene sì, questa è una di quelle storielle,
che va raccontata solo a chi ha voglia di coglierne ogni minimo
particolare, sennò non ha senso.
Si erano conosciuti così, un po’
per caso, nulla di programmato, ma da quel momento era cambiato
qualcosa in entrambi e loro di questo non erano nemmeno consapevoli,
forse se ne renderanno conto alla fine di tutto questo.
Lei,
ragazza seria, sognatrice e cinica allo stesso tempo, con due occhi
capaci di incantare chiunque e un modo di fare diverso dalle altre
della sua età. Un po’ come ‘la pecora nera’ del gruppo, in senso
positivo insomma. Sapeva distinguersi in mezzo alla folla ed era
circondata da persone che le volevano bene e la adoravano per la sua
semplicità anche se spesso si chiudeva a chiocciola, senza far
partecipi gli altri dei fatti suoi.
Lui, classico ragazzo
estroverso, che scherza con chiunque e, per sfogarsi dai vari problemi
famigliari si da al RAP, o come diceva lui ‘la musica di strada’, quel
genere che lo sfogava e gli dava soddisfazioni interiori. Il suo
sguardo nascondeva tante delusioni, insuccessi e fallimenti che pochi
amici intimi conoscevano.
Tutto iniziò un sabato mattina, un giorno
come qualunque altro. Senza farsi vedere Chiara si avvicina alla sua
amica e con un tono quasi d’ordine le disse
‘Sta sera mi devi
assolutamente accompagnare al Camelot, c’è un tipo troppo carino che ho
conosciuto sabato scorso e sapendo che lavora lì voglio rincontrarlo.
Non puoi trovare scuse, non esiste‘
‘Ma veramente avevo già programmato una serata con Giulia, pop-corn, film e chiacchere, non posso darle buca, non è da me’
‘E invece si! Dai Bea ti prego! Fallo per me!’ con tanto di occhioni dolci alla ‘gattino di shrek’
‘..eh … va..b..’
‘GRAZIE, sei un amica’.
La
sera stessa Chiara si trovava sotto casa di Beatrice. Tacchi alti,
leggins scuri, una vestitino grigio e blu notte che arriva appena sotto
il sedere con una borsa sul braccio in tinta con le scarpe.
‘Ciao sono Chiara, Bea è pronta?’
‘Ehi sono io.. Sali un secondo che mi devi dare un opinione sulle scarpe, non so cosa mettere, sono in crisi’.
In
camera c era Bea seduta per terra a gambe incrociata che osservava
incantata le sue Etnies grige e le sue All star verdi. Jeans, felpa
larga, treccine e cappellino NY in testa, l’unica cosa che mancavano
erano le scarpe.
‘Cioè.. tu.. vorresti uscire vestita così? No no
signorina, adesso muovi il culo e ti cambi! Non voglio passare per
l’unica donna del locale, vestita così ti prendono per un tipo Bea!’
Bea storce il naso, poi la guarda e sorridendo accenna
‘No no io esco così. O così o ci vai da sola’
‘Pffff
Bea quanto sei testarda! Daaaai, fallo per me!’ e anche sta volta ci
mette gli occhini dolci. Bea si alza, la prende per un braccio
‘.. sai.. No! Questa volta non funziona bella! Io esco così, tirata non sono a mio agio! E poi siamo anche in ritardo, no?’
‘.. ritardo?’ guarda l’orologio
‘Ritardiiiiissimo! Infila le scarpe che perdiamo l’autobus!’
‘Eh ma sono ancora confusa.. Che metto?’
‘Etnies! Tanto meno femminile di così non puoi risultare’
‘Ha ha, simpatica!’.
Le due arrivarono al locale, un posticino accogliente e poco affollato. Chiara notò subito il barman e lo indicò all’amica
‘Guarda guarda guarda è lui! Quant è bello?’
‘Lui? Davvero?.. io l’ho sempre detto che tu hai dei gusti un po’ strani Chia..Mi ricorda mastro Lindo! ’
‘Certo che tu di ragazzi non capisci proprio nulla eh?!.. Mi sta guardando? Dio dimmi che mi ha notata!’
‘Ma che ne so..è brutto, punto. Ordiniamo da bere? Ho una sete!’
‘Ok
ok però ordini tu, anzi no ordino io.. Però tu stammi lontana un po’,
magari ti prende per il mio ragazzo e sono finita in partenza’
‘Ma smettila che non sei simpatica!’.
Chiara
si sistemò i capelli nel riflessi di un bicchiere, posò la borsa fra le
braccia dell amica e a passo deciso si avvicinò al bancone del bar.
Il
barman, impegnato a fare dei drink non l’aveva notata per questo le
passò vicino e andò a servire una coppietta appena arrivata.
Lei
sbuffò, si appoggia al bancone e aspettò, cercando un posto in cui
specchiarsi per avere la sicurezza che non abbia il trucco sbavato.
Intanto Bea era seduta a un tavolo poco più avanti e osservava i gesti dell’amica prendendola mentalmente in giro.
Il barista tornò e con aria distratta, mentre si lavava le mani accennò un ‘dimmi..’
‘ehi
ciao! Sono Chiara, ti ricordi? Sabato scorso ero qui con delle mie
amiche.. Sai, ti avevo ordinato un coca e rhum. Eravamo sedute proprio
là’ dice lei con tono agitatissimo indicandogli il tavolo.
Lui la fissa con un aria perplessa e facendo finta di ricordare
‘Ah! Chiara!Quella Chiara! Si certo che mi ricordo di te.. vuoi ordinare?’
‘Ehm.. si si si.. Due Mojito, grazie!’
‘Arrivano’ le rispose tossandosi il pizzetto e facendo una smorfia strana.
Chiara
raggiunse Bea con un passo agitato e un sorriso a 45 denti. I tacchi
delle sue scarpe facevano un rumore metallico e quasi traballavano per
la sua strana camminata.
‘Hai visto hai visto? Si ricorda di me!’
'M’han detto’
‘Ma cosa vuoi? Sei solo invidiosa.. Hai visto come mi guardava? Secondo te gli piaccio?!’
‘Eh si, si nota proprio!’
‘Davvero? Da cosa?’ chiede l’amica
‘Eh dalla scia di bava, o mojito, chiamalo come vuoi’ Bea scoppia a ridere
‘Ma.. cosa dici?’.
L’amica
le indica di girarsi, il cameriere aveva preparato i due drink e
mettendoli sul vassoio li aveva rovesciati entrambi perché stava
cercando di sistemarsi il colletto con il vassoio in mano. Chiara fa
una smorfia di dispiacere e poi le da una pacca sul braccio
‘Dai scema, così lo metti in imbarazzo! Piccolo, vado a dargli una mano?’
‘Eccalà! ma lascialo stare! Mollalo due secondi, Chia’.
Passarono la serata al tavolo, Bea che cercava di parlare con Chiara di
qualsiasi cosa che non c’entri con il barista e lei che invece
ricollega tutto a quel tipo pelato e montato’
Ad un certo punto
arrivarono cinque ragazzi, tutti vestiti casual, uno ha addirittura uno
skate sotto braccio, tre di loro hanno capellini simili a quelli di
Bea, converse e felpe larghe. Poco curati, niente cappelli
pettinatissimi, ore sprecate allo specchio o centinaia d’euro spesi in
accessori e profumi.
Bea sta parlando con l’amica e ad un certo
punto le sue parole rallentano, il suo sguardo di ferma sulla cosa più
bella che sembrava avesse mai visto: un cappellino, nero con una
scritta rossa e bianca. Per lei una favola, per la sua amica, un'altra
cosa che gli uomini come quelli del gruppetto si vantano ti avere.
Bea si alza e Chiara subito le chiede
‘oh,
dove cavolo vai?’ lei sorrise e continuò a camminare, raggiunse il
gruppetto che era seduto al bancone e si stava facendo servire delle
birre alla spine.
‘Scusa ma non potevo non notarlo. È bellissimo,
dove l’hai preso?’ Sentendo questa vocina dal nulla quattro di loro si
girarono e uno disse
‘Ti piace? Me l’ha regalato mia sorella, l’ha preso a Londra, l’anno scorso.’
‘Veramente
parlavo con il tuo amico’ disse lei sorridendo e guardando l’unico che
non si era girato perché troppo impegnato a bere la sua birra.
Quest’ultimo si girò leccandosi la schiuma che gli era rimasta sul
labbro e con un tono disorientato disse
‘eh? Scusate ma la birra mi
distrae da qualsiasi cosa, anche da una bella ragazza come te’ gli
altri quattro scoppiarono a ridere e iniziarono a prenderlo in giro
‘Eddai Marco, per una volta che hai fatto colpo non fartela scappare’
‘Ma
veramente, a me interessa il suo cappellino’ ribattè Bea. Due di loro
si mettettero a ridere e, rivolgendosi a Marco gli dissero
‘evvabbè,
ci saranno serate migliori, magari prima o poi qualcuno guarderà la tua
faccia prima del cappellino, anche se la vedo dura’
Uno di loro gli diede una pacca sul cappellino fino a fargli coprire del tutto gli occhi, Marco rise e sistemandosi rispose
‘Ma smettetela!’
Con
ancora la mano sulla visiera si tolse il cappello e contemporaneamente
lo tolse anche a lei, mettendosi il suo e mettendo a lei quel cappello
nero con la scritta bianca e rossa che le piaceva tanto.
‘Se lo rivuoi, scrivimi’ Le prese la mano e, dopo aver chiesto una penna al barman, le scrisse il numero sul palmo.
‘Cosa
ti fa capire che lo rivoglio? Adoro il tuo cappello! Puoi anche
tenertelo quello, l’ho pagato 5 euro dai cinesi’ Scoppiarono tutti a
ridere tranne Marco e Bea che avevano entrambi una smorfia di sfida.
‘Marco mi sa che non ci guadagni molto eh’
‘Ah no?’ Bea sorrise e fece per andarsene, ma Marco la fermò da dietro appoggiandole una mano sulla spalla per farla girare.
‘Scrivimi eh’
‘Seh, certo’
‘Io aspetto’
Bea torna al tavolo e nota subito la faccia stupita di Chiara.
‘Cioè, tu sei completamente fuori! Ma, ma, ma come ti è venuto in mente?’
‘Bè mi han sempre insegnato ‘se vuoi una cosa vattela a prendere’e io ho messo in pratica la cosa’
‘Ciò non toglie che tu sia pazza sai? Dai pago che andiamo, il barman non mi si fila proprio, uffa’
La
sera passò tranquilla e ad una certa ora le due si salutarono e si
diressero verso casa. Bea entrò in casa, sfilò le scarpe e come
d’abitudine la prima cosa che fece fu lavare le mani .‘C’è un nido di
microbi sulle mani’ diceva sempre sua mamma.
‘Cazzo! Il numero,
non si vede più’ prese il cellulare e cercò di decifrare cosa c’era
scritta ma niente, tentativo invano. I giorni passarono e per la mente
di Bea non passò nessun ricordo di lui, Marco. Era troppo impegnata per
pensare ai ragazzi, d’altronde di delusioni dal sesso opposto ne aveva
avute parecchie. E poi ha sempre avuto mille impegni fin da piccola:
pallavolo, nuoto, persino recitazione e come se non bastasse s’è
offerta volontaria per aiutare suo cuginetto a fare i compiti il
pomeriggio, quattro volte a settimana. Tempo per lei ce n’è poco.
Arrivò
il giovedì, giorno stracarico per Bea. Scuola fino alle 15, pranzo
fuori con Luca, corsa in piscina dove ci restava fino alle 18, autobus,
cena, studio, e nanna.
La giornata passò e lei, che aveva dormito
poco per colpa dello stress, sentiva tutto più pesante del solito.
Arrivarono le 17:30 e Bea non ce la fece più, uscì dalla piscina
esausta e fece segno alle altre che era fin troppo esausta, dirigendosi
verso lo spogliatoio. Per le 18 fu pronta ed uscì con lo zaino in
spalle. Si diresse verso la fermata dell’autobus con passo stanco e
sguardo basso. L’autobus, come sempre in ritardo, le diede il tempo di
accendersi una sigaretta che Bea gustò come se fosse la cosa più buona
del mondo. Arrivato l’autobus e non avendo ancora finito la sigarerra,
la buttò per terra e salì.
Cercò un posto a sedere ma l’autobus
era colmo e rinunciò, accontentandosi di appoggiarsi con la schiena a
un palo. Con lo stesso sguardo basso tirò fuori il cellulare e notò di
aver ricevuto un messaggio.
‘Uff sono ancora in fissa per il
barman Bea! Aiutami, cosa devo fare?’. Lei sorrise. Ma come faceva ad
essere presa da uno che non conosceva? Era semplice attrazione fisica.
Perché non voleva capirlo? Le rispose con un
‘Eddai Chia, lascia
perdere..Il mare è pieno di pesci, no?’ bloccò la tastiera e mise il
telefonino in tasca quando tutto d’un tratto notò una figura famigliare
e pensò ‘ehi quel tipo ha qualcosa che ho già visto!’ riflettete due
secondi e si rispose con ‘ma si! È lui! Il tipo del Camelot! Quello con
cui ho scambiato il cappello!’ e riflettendo continuò a fissarlo, così,
senza accorgersene.
Lui alzò lo sguardo, accenna un sorriso a mezza
bocca, si alzò e le si avvicinò. Lei inizia ad agitarsi e pensò
‘Caspita, adesso cosa vuole?Cazzo Bea, potevi non farti notare!’
Lui si attaccò al palo vicino al suo e guardandola con uno sguardo superiore le disse
‘Non usare la scusa del ‘sono senza soldi’, perché non ci casco’
‘Ehm.. no.. veramente.. cioè..’ cercò una risposta con un aria confusa e gesticolando
‘..non ti piaccio? Dai non ci credo,mi hai visto bene?’
Marco iniziò a ridere e Bea non sapeva cosa rispondere e lo lasciò continuare
‘Io
ti ho dato il cappello con la speranza di vedertelo indossato, ti stava
così bene. Un appuntamento me lo devi concedere, vedrai che ti ricredi,
magari scopri che ti piaccio. Sono un bravo ragazzo infondo, credimi!’
‘Non lo metto in dubbio, è che..’
‘Sabato sera, davanti al Duomo, dietro al culo del cavallo. 20:00, puntuale, non vorrai mica farmi aspettare no?’
‘Io non ti prometto nulla.’
‘Io ti aspetto comunque. Fino alle 20:30, poi me ne vado’
‘ok’
‘A sabato allora’ conclude Marco facendole l’occhiolino e scendendo dall’autobus che si era appena fermato.
Lei accennò un sorriso e un ‘Ciao tipo’ e pensò ‘e mò? Ho promesso a
mia mamma che avrei tenuto Massi sabato, cazzo.Ma perchè mi caccio in
tutti sti casini?’
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MessaggioTitolo: Re: CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale]   CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_minitimeLun Lug 05, 2010 11:43 am

SECONDO CAPITOLO
Ti decidi o no? Ti decidi o no?





Il
venerdì passò, meno pesante del giovedì per fortuna ma con un dubbio
fisso: sarebbe andata o meno sabato sera? E poi non era una cosa da
lei, un appuntamento con uno sconosciuto.
‘Chissà cos’avrà in testa quel Marco. È un po’ strano, no?’ cercava di auto convincersi.
Il
suo essere cinica non le faceva notare tutto il resto. Come gli occhi
espressivi del ragazzo, il suo sorriso splendido, la gentilezza, lo
stile e la sua simpatia.
‘Mamma, sai.. domani sera, dovrei uscire con Cristina, lunedì abbiamo il compito di latino e devo darle una mano’
‘Ma
Bea.. mi hai promesso che avresti tenuto Massimiliano.. vabbè, alla fin
fine è una cosa per scuola, lo lascio alla nonna. Vai tranquilla, e
divertiti’
‘Eh..? Davvero? Si.. si. Grazie mà’
La sua faccia diventò perplessa, come attonita e riflettendo si chiese
‘E
adesso? Mi sono liberata.. Non posso lasciarlo lì da solo, poverino..
Magari poi mi diverto.. O magari è una palla assurda.. Ci provo o no?
Eddai Bea, checcazzo, ti vuoi decidere?’
In quello stesso istante suonò il telefono
‘Bea devo assolutamente dirti una cosa! Sai chi ho visto oggi? Prova a indovinare’
‘Ciao Chia, non saprei, dimmi’
‘Dai dai indovina!’
‘Eddai, lo sai che non mi piace indovinare e poi non sono molto in grado con ‘sti giochetti’
‘Vabbè
uff, sei sempre una noia tu.. Il tipo del cappello! Era davanti scuola
con una ragazza e aveva in testa il tuo cappello, quel bastardo. Non
l’hai più sentito tu?’
‘Eh..no..ma.. com’era questa? Si tenevano per mano? Si sono baciati?’
‘Eh?
Ma che ne so.. Mica sono rimasta lì a fare la guardona.. Ho solo notato
il cappello e l’ho riconosciuto, era lui, ne sono sicura.’
‘Ah.. Ok.. Quindi non hai visto nulla di come si comportava con lei? Cioè, comportamenti intimi o chè?’
‘Eh
no, non l ho nemmeno notata più di tanto, ho visto solo che era una
ragazza.. Ma.. che ti prende Bea? Sarai mica gelosa?’ Chia scoppiò in
una risata isterica
‘Ma smettila, sempre a farti ‘ste paranoie.. Era semplice curiosità’
‘Ahà, curiosità eh? Eddai, ammettilo!’
‘Sì, certo. Vado a mettere a letto Massimiliano, a domani scema, buonanotte’
‘Notte Bea, non pensarci troppo che la gelosia ti fa male’
‘Fanculo’
Chiara rise e Bea riattaccò scuotendo la testa e pensando
‘Caspita.
Davanti scuola. Con una ragazza. Ma allora.. perché tutto questo
interessamento per me? Perché vuole uscire con me se ha già un'altra?
Quanta confusione.. Ci vado o no? Non voglio essere presa in giro
ancora. Mi sono rotta di fare la ruota di scorta, cheppalle.’
Arrivò
il sabato mattina e nella mente di Bea non era ancora nulla chiaro. Una
parte di lei aveva voglia di conoscere quel ragazzo, quella parte
curiosa che ha sempre avuto fin da piccola quando andava a scavare
sotto ai cavoli per trovare i bambini di cui nonna le parlava quando le
chiedeva da dove venissero i bebè. La stessa parte che ha passato nove
mesi della sua vita a immaginare il viso della sua futura sorellina o
fratellino.
Dall’altro lato si sentì ‘tradita’ e un po’ offesa. Come si permetteva di prenderla in giro così?
‘Sarà
il solito ragazzaccio che se la tira perché le tipe gli vengono dietro
e ne può cambiare una al mese. Che schifo, davvero’ pensava.
‘Sono Bea, è a casa Chiara?’
‘Certo, sali’
Bea entrò, salutò la madre e si diresse verso la cameretta di Chiara.
Entrando
notò una classica scena da film: l’amica era sdraiata sul letto e stava
parlando al telefono, probabilmente da ore, tenendo il telefono
appoggiato fra spalla e testa e dipingendosi le unghie con uno smalto
color rosso acceso.
‘Ehi ciao Bea! Che sorpresa!’ posa il pennello nella boccetta soffia sulle unghie, distraendosi dalla telefonata.
‘..Non ci crederai ma, ho bisogno di un consiglio Chia!’ Bea fa una smorfia e stringe i pugni.
‘Un consiglio da me?TU stai chiedendo un consiglio A ME?’ Chia ha un’espressione stupida e inizia a ridere istericamente
‘E smettila, mica ti ho chiesto di donarmi un rene!’
‘Scusa ti richiamo io dopo, c’è Bea disperata qui.. ciao Giù’.
La ragazza mise giù la cornetta e chiese a Bea di sedersi vicino a lei.
‘Allora? Cosa c’è?’
‘Eh.. non so.. è che.. sai..Marco.. il ragazzo del cappello?’
‘Si certo, l’hai sentito? Che dice? Secondo me gli piaci! Dai si vede, nessuno da un cappello a una sconosciuta, no?’
‘Ma se hai detto che era con una davanti scuola? Magari ha la tipa..’
‘Ma che c’entra? Magari era solo un amica’
‘Ho i miei dubbi..’
‘Ma smettila! Quando uscite?Ti ha chiesto di uscire no?’
‘Si, però…’
‘Però cosa?’
‘Però non lo so..’
‘Tu ci vuoi uscire?’
‘é quello il problema Chia! Non lo so!’
‘Quando vi dovete vedere?’
‘Fra un ora davanti al duomo’
‘Cosa? Fra un ora? Davanti al duomo? E cosa ci fai ancora qui?Oh ma sei scema?’
‘Oh oh calma, non ho detto che ci vado.. anzi.. forse è meglio di no, quel tipo non mi convince’
‘Ma se non c’hai mai parlato!’
‘Ma si, però a pelle non mi piace, cioè, non mi convince, non è che..’
‘Devi ammettere che è nel tuo stile però, ed è pure carino!’
‘Si però.. Non voglio prendermi un'altra inculata, lo sai..’
‘Non
mi sembra il tipo, poi magari mi sbaglio ma a me sembra apposto. Eddai
Bea, escici! Una sola opportunità, e se non ti va bene non ci esci più.
Fallo per me, per la Chia!’
‘Mi hai quasi convinta, ma sappi che lo faccio perché mi va, tu non c’entri nulla’
‘Mi
può andare bene lo stesso. Ora te ne vai, prendi il motorino e lo
raggiungi, non farlo aspettare’ le rispose prendendola per un braccio e
trascinandola fino a davanti alla porta.
‘Grazie Chia, sei un amica’
‘Figurati, ora vai e poi mi fai sapere. Mi sento molto il dottor stran’amore’
Bea
scese le scale di fretta, con il sorriso sulle labbra. Sarebbe
all’appuntamento. Ma com’è che a Chia era bastato così poco per
convincerla? Non è mai stata una che si lasciava influenzare. Eppure un
po’ le parole dell’amica e un po’ la curiosità di conoscere Marco la
spinse a presentarsi all’appuntamento.
Arrivò a casa per le 19:30, si vestì velocemente, un velo di trucco, borsa a tracolla, casco e scese.
Accese la sua vespa rossa e partì; destinazione: appuntamento con
Marco. Non era da lei arrivare in ritardo, anzi, di solito era
puntualissima se non in anticipo. Alle 20:00 spaccate parcheggiò e Bea
stessa si meravigliò di quanto fosse in orario. Scese dallo scooter e
mise il casco nel sotto sella, poi si sistemò un secondo e si diresse
verso la piazza. Più era vicina al luogo prefissato e più le saliva
l’agitazione. Mille pensieri in testa, curiosità, dubbi, incertezze e
paure.
Quando si trovò a 20 metri dal ‘culo del cavallo’ scorse lui,
appoggiato al muretto, con lo sguardo fisso per terra e le cuffie nelle
orecchie. Indossava il suo capello, quello che le aveva preso al
Camelot esattamente una settimana prima, un paio di jeans larghi, e
tamburellava con le dita su un gamba, probabilmente a ritmo di musica.
Lei rallentò il passo e lui guardò l’ora sul cellulare, poi alzò lo sguardo e la vide. Sorrise mentre si toglieva una cuffia.
‘Allora non mi hai abbandonato qui tutto solo’
‘Sono venuta solo perché mi facevi pena, non farti strani pensieri’
‘Eh si certo immagino. Bè, grazie di essere venuta, non vedevo l’ora di uscire con te’
‘è una cosa che dici a tutte?’
‘Si si a tutte. Aspetta, a tutte chi? Oh ma quanto sei cinica Bea!’
‘Come fai a sapere il mio nome?’
‘Mi sono informato..’
‘Informato? Da chi?’
‘Non te lo posso dire. Informato ebbasta’
Le sorrise e la guardò come nessun altro faceva da tempo. Lei ricambiò
con uno sguardo timido e per rompere il silenzio imbarazzante che si
era creato gli chiese:
‘Allora? Hai intenzione di restare qui tutta la sera a sorridermi e guardarmi senza dire una parola?’
‘Per me potrebbe anche andare ma pensavo di andare a prendere qualcosa la bere, ti va?’
‘Vabbene, però offri tu’
‘Certo, ti chiedo di uscire e ti faccio anche pagare?’
‘Bravo, così mi piaci!’
‘Ti piaccio?’ le chiede con tono sarcastico mentre si incamminava
‘Eh dai.. era.. per dire! Cioè, si, hai capito. Mi piaci solo perché, nel senso..’
‘Ti
ho messa in imbarazzo? Scommetto che non è facile mettere in imbarazzo
una come te. Ma guardala come cerca di scusarsi e aggirare la domanda.
Dai che ti piaccio s’era capito, sennò mica uscivi con me, no? ’
‘No no ti sbagli, sono uscita con te perché mi facevi pena, te l’ho già detto prima’
‘Eh si certo, e tu credi che me la bevo? Dai cinica, andiamo, ti porto in un locale carino’
‘Ma quanto te la tiri? Fatti meno viaggi che poi ci resti male quando ti dico di no la secondo volta’
‘Mi dirai di no? Vedremo..’
‘Si, fidati.’
‘No, non mi arrendo con così poco. Ne mastichi di rap?’
‘Abbastanza. Ti avverto però che per mezzanotte devo essere a casa io eh’
‘Certo, non ti trattengo tanto, tranquilla.’
Marco
la portò in un locale alternativo che Bea non conosceva. Un posto un
po’ fuori dai solito luoghi che lei frequentava, ma le piacque subito.
Sui muri c’erano centinaia di vinili incorniciati, alcuni perfino
autografati. Marco le mostrò un vinile degli Articolo 31, il suo gruppo
preferito e lì iniziarono a parlare di musica. Scoprirono di avere
molti gusti in comune e passarono la serata a ridere, scherzando e
stuzzicandosi. Lei notò tutti i suoi particolari e un po’ lo prese in
giro per i vocaboli in slang che usava. Lui le diede della ‘figlia di
papà’ e lei se la prese e rispose con un
‘Oh ma cosa dici? Non mi conosci nemmeno. Non azzardarti più eh!’
La serata arrivò alla fine quando Marco la riaccompagnò al posto dove aveva parcheggiato lo scooter e le disse
‘Guarda che non è vietato dallo Stato scrivermi, puoi farlo tranquillamente’.
Lei
prima si imbarazzò e poi ridendo gli raccontò la storia di come aveva
perso il numero e lui le diede della ‘tonta’ e sta volta per andare sul
sicuro le prese il telefono e glie lo salvò in rubrica.
Ci avete
mai pensato quanto spesso si salva un numero inizialmente e poi si
finisce per impararlo a memoria, per usarlo spessissimo? Oppure capita
di ricordarne anche solo qualche particolarità, come l'inizio o la
fine, due ciffre simili vicine. Quello di marco aveva un'838 alla fine
che a Bea rimase impresso.
‘Toh, vediamo come fai a perderlo ancora’
‘Uffa adesso non ho più scuse’
‘Esatto.
Devi scrivermi per forza adesso smorfiosetta. Dai, dimi che non ti sei
divertita sta sera, dammi un po’ di soddisfazione!’
‘Umm, si dai, mi mancava una serata del genere’
‘Visto? Quindi ci sarà anche una seconda volta?’
‘Mamma mia quanta fretta, Marco!’
Bea si infilò il casco, lo salutò con un timido bacio sulla guancia e se ne andò.
Marco
restò lì, fermo, immobile e con il sorriso stampato sulle labbra.
Decise di raggiungere gli altri che ovviamente gli avrebbero fatto 30
mila domande, e lui sempre con lo stesso sorriso avrebbe risposto.
Tutta la sera a pensare a lei, Bea. Così sveglia e sincera, un po’
cinica ma avrà avuto i suoi motivi per esserlo. Gli piaceva, questo è
poco ma sicuro. I suoi occhioni scuri e grandi l’avevano come
ipnotizzato. Ora l’unica cosa che aspettava era un suo sms.
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MessaggioTitolo: Re: CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale]   CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_minitimeLun Lug 05, 2010 11:43 am

Troppo lungo da leggere CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] 332691
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MessaggioTitolo: Re: CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale]   CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_minitimeLun Lug 05, 2010 11:45 am

grido13 ha scritto:
Troppo lungo da leggere CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] 332691
lo penso pure io però sabato o domenica mi metto a leggerlo tutto, mi verrano come minimo 5 infarti tutti contemporaneamente per la lunghezza ma fa nulla AHAHAH
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MessaggioTitolo: Re: CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale]   CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_minitimeLun Lug 05, 2010 6:54 pm

no però ragazzi sul serio inizia ad essere fuorum di testa 2.0 Rolling Eyes
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MessaggioTitolo: Re: CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale]   CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_minitimeLun Lug 05, 2010 6:55 pm

ceddy ha scritto:
no però ragazzi sul serio inizia ad essere fuorum di testa 2.0 Rolling Eyes
scusa l'autrice è sia qua che là permetti che posta anche qua? Rolling Eyes
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MessaggioTitolo: Re: CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale]   CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_minitimeLun Lug 05, 2010 9:03 pm

Jp ha scritto:
ceddy ha scritto:
no però ragazzi sul serio inizia ad essere fuorum di testa 2.0 Rolling Eyes
scusa l'autrice è sia qua che là permetti che posta anche qua? Rolling Eyes
Diglielo mello!
Hahaha
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Hai cagato il cazzo.
Se vuoi scrivo un racconto esclusivamente per il forum di piffe.








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MessaggioTitolo: Re: CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale]   CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_minitimeLun Lug 05, 2010 10:02 pm

CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] 101505 IO L'HO LETTO TUTTO...
...POI COMMENTO...PROMESSO...
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MessaggioTitolo: Re: CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale]   CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_minitimeMar Lug 06, 2010 6:12 am

Ok riletto tutto...
Come trama è ancora uguale alla versione precedente, però l'introduzione mi piace mi molto. Migliori sempre più :)
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MessaggioTitolo: Re: CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale]   CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_minitimeMar Lug 06, 2010 10:01 am

Cazzo.. T_T
è bellissimo giò, davvero *-*

Spoiler:
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MessaggioTitolo: Re: CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale]   CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_minitimeMar Lug 06, 2010 11:20 am

OnaikS94 ha scritto:
Cazzo.. T_T
è bellissimo giò, davvero *-*

Spoiler:
Hahahaha io ti odio *-*
Cazzo commenti se non hai letto?
Grazie melloamore *-*
Grazie ascia Wink
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MessaggioTitolo: Re: CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale]   CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_minitimeMar Lug 06, 2010 11:49 am

era un commento sulla fiducia :(
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MessaggioTitolo: Re: CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale]   CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_minitimeMer Lug 07, 2010 11:26 pm



TERZO CAPITOLO

Scusi, sa dirmi dov'è Mastro Lindo?


Poco dopo Bea arrivò a casa e salendo le scale si ricordò di aver detto a sua madre che avrebbe passato la serata a studiare.
‘Cazzo! Non sono brava a dire le cazzate.. Ok ok calma, la serata è stata noiosa e silenziosa e io e Giulia abbiamo fatto due versioni. Poi ci sarà la fatidica domanda ‘cos hai mangiato?’ Umm.. pizza.. Cazzo però, ora che ci penso non ho mangiato.Che fame’
Mentre rifletteva a voce alta fra sé e sè sua madre le aprì la porta
‘buonasera Bea!’
A lei venne un colpo. Non doveva essere a ballare?
‘Ciao mamma! Sono appena arrivata! Ero da Giulia, lo sai? Si te l’avevo detto! No non ci siamo divertite, troppo latino. E poi a che serve il latino? Ci siamo ordinate una pizza, ma ho ancora fame. Saranno le calorie bruciate con lo studio, sai, latino tutta la sera, non è sto gran spasso..Eh si, tutto sto latino. Odio il latino. Mah.. Tu? Come stai? Come mai a casa? Non dovevi andare a ballare?’
Quando era arrabbiata gesticolava, parlava veloce e alzava la voce, e sua madre lo sapeva.
‘Ma Bea.. Stai bene? Cos’è tutta quest’agitazione?’
Fatto sta che lei non era proprio capace di inventarsi le cose e in più odiava mentire a sua madre, però non poteva dirle ‘sai mamma esco con uno sconosciuto’. Avrebbe perso la fiducia in lei o l’avrebbe semplicemente chiusa in casa.
‘Eh? Si tutto bene. Sono solo stanca.. un pò agitata per il compito di lunedì forse. Ah mamma domani vado a fare colazione con la Chia. Quindi esco abbastanza presto, non aspettatemi per andare a pranzo dalla nonna comunque..’
La madre la fece entrare e precedendola in cucina per prepararle qualcosa da mangiare.
‘Su Bea, siediti’
‘Sai cosa? Mi è passata la fame. Eh, la stanchezza.. Si.. Emm.. Vado a nanna mamma, buonanotte!’ un bacio di sfuggita sulla guancia seguito da passi sveltissimi verso la camera.
Aprì la porta e si sdraiò sul letto, prese un cuscino fra le braccia e stringendolo fissò il soffitto, con un sorriso che nemmeno la peggior notizia sarebbe stata capace di levarle. Ogni tanto si mordeva il labbro, lo faceva sempre quand’era nervosa.
Ripensò alla serata, riprese tutto fin dall’inizio, come una favola che inizia con ‘c’era una volta’.
Lui, così fuori dal comune. Non era uno dei tanti con cui era uscita e che finivano per fare di tutto per portarsela a letto. Lui era paziente, simpatico e dolcissimo. Le piaceva il modo in cui portava il suo cappellino e il modo in cui la guardava. Lui era diverso, aveva qualcosa che le faceva dimenticare per un po’ i suoi stupidi pregiudizi sulla sua generazione. Lui non aveva provato a baciarla, non aveva provato a prenderle la mano, le aveva lasciato i suoi spazi e non si è nemmeno sognato di chiederle informazioni sui suoi ex ragazzi. ‘Caspita, devo ammetterlo. MI PIACE’ pensò fra sé e sé. Eppure non era una cosa normale. Non era la classica ragazza che va dietro a uno perché le piace fisicamente o che si faceva ingannare da quei pochi dettagli particolari. Lei non si era mai innamorata ed era convinta che non esistesse un ragazzo che fosse fatto per lei. Eppure quasi quasi si stava ricredendo. Marco. Aveva anche un bel nome. Marco. Sapevo così poco di quel ragazzo, però aveva ottimi gusti musicali. Quello sì, doveva ammetterlo. Marco. Prese il telefono in mano e fissò quel numero. Le venne voglia di scrivergli. Ma cosa? Quante paranoie. Non era da lei farsi tutti quei viaggi mentali.
‘Ho paura che tu mi piaccia.’? No. Troppo sfacciato. Magari era solo un sentimento buttato lì. Magari poi le sarebbe passa e non lo avrebbe più pensato. Cancellò.
‘Sai ho passato proprio una bellissima serata. Sei simpatico, non pensavo. Hahaha. Buonanotte Marco. Bea’
Invia. Ok, fatto. Adesso bisognava solo aspettare una risposta. E se fosse stato senza soldi? Se avesse avuto il telefono scarico? Magari non sentiva il messaggio e le avrebbe risposto fra ore.
‘Ma chi me l’ha fatto fare?Adesso starò sveglia finchè non mi risponde.’
Passarono solo due minuti e lo schermo del cellulare si illuminò. La stessa luca colpì il viso di Bea.
‘Nuovo messaggio> visualizza: Finalmente ti sei decisa a scrivermi (: aspettavo da un po’ questo messaggio. Sarà una settimana esatta, no? Almeno adesso ho il tuo numero e posso stressarti quando voglio. Sappi che hai appena firmato la tua condanna a morte. Hahaha, grazie a te smorfiosetta, sono stato proprio bene. Buonanotte. Un bacio (:’
Un sorriso comparse sulle labbra di Bea, più forte di quello precedente. Condanna a morte? Ma questo era scemo. E stranamente la cosa le piaceva. Prese un foglio e buttò giù un paio di rime. Ispirazione. Poi si mise sotto le coperte e sognando ad occhi aperti si addormentò.
Il giorno dopo si svegliò con una chiamata di Chia.
‘Ohi sei pronta?’
‘Cosa?’
‘Come cosa? Devi venire a fare colazione con me oggi, sbadata!’
‘Ah, vero.. Si si sono quasi pronta’
‘Bea?’
‘Eh?’
‘Ti sei appena svegliata?’
‘Emmm.. già’
‘Sei sempre la solita eh! Dieci minuti e sono sotto casa tua’
‘Si si mi do una mossa’
Stranamente Chiara voleva andare al Camelot, ancora non le era passata la cotta per il barista. ‘Cheppalle’ pensò Bea, ma poi lo fece volentieri, era anche grazie a lei che aveva conosciuto meglio Marco. Forse se non ci fosse stata Chiara non l’avrebbe più visto.
Arrivate al locale Chiara si avvicinò al bancone e si sorprese perchè al dì là non c’era più il suo mastro lindo a servirla, bensì una vecchietta coi capelli bianchi, piena di rughe che la accolse con un sorriso ‘Dimmi cara’.
La faccia di Chiara diventò uno scontro di smorfie, un po’ sorpresa e un po’ delusa.
‘Scusi, ma.. potrei avere delle informazioni sul barista che lavora qui il sabato sera?’
‘Fabio?’
‘Eh.. non lo so il nome..’
‘Rasato, abbastanza alto e abbronzato con..’
‘ si si si è lui!’ la interrompette.
La donna continuò a parlarle dandole un paio di informazioni mentre Bea iniziò a viaggiare con la mente.
Marco. Non sapeva nemmeno cosa faceva nella vita. Chissà a che scuola andava. Magari lavorava. Non le sembrava un tipo che stesse col muso sui libri. Però era intelligente. E che c’entrava questo con la scuola?
‘Ehi, la smetti di ignorarmi?’
La voce strillante di Chiara interrompette i suoi viaggi mentali.
‘Cosa c’è?’
‘A cosa pensi Bea?’
‘No a nulla, ordiniamo? Ho una fame!’
‘Ma tu hai sempre fame.. Uff, la signora ha detto che Fabio lavora qui solo alla sera. Che sfiga eh? Vabbè, ci porta quattro brioches alla crema e due cappuccini?’ chiese rivolgendosi alla vecchietta che era stata tanto gentile con lei poco prima.
Le due si accomodarono allo stesso tavolo dell’altra volta.
‘Allora? Me lo dici a cosa stavi pensando?’
‘No..dai.. sono patetica’
‘Stavi pensando a Marco? Dai dai ammettilo! Avevi troppo il faccino sorridente e sognatore! -rise- oh scema! Ma tu devi ancora raccontarmi di ieri sera, cos’ aspetti? Dai su non farmi morire di curiosità!’
A Bea venne spontaneo sorriderle ma cercare di trattenersi, non esternava mai troppo i suoi sentimenti. Le scappò un sorriso sfacciato. Uno di quelli che era difficile da nascondere se non con una mano davanti alla bocca. Eppure lo si avrebbe intuito comunque per l’espressione degli occhi. Come si faceva a non ridere davanti a quella oca della sua amica che continuava a fare domande su tutto?
‘è andata bene ieri sera.. grazie’
‘è andata bene, eh? Caspita quanti dettagli, è come se fossi stata lì con voi. Comunque prego, adesso può andare al posto signorina.’ disse Chiara con un tono serissimo e allo stesso tempo sarcastico. Poi scoppiò a ridere e le chiese
‘Oh ma per chi mi hai preso? Voglio i dettagli! Tutto! Ti ha baciata? Come bacia? Ha qualche amico carino da presentarmi? Cos’avete fatto? Che scuola fa? Ma di che anno è?’
‘Ma ti vuoi dare una calmata? Siamo stati insieme, abbiamo bevuto qualcosa e abbiamo parlato un sacco. Una serata molto tranquilla. Però sono stata benissimo. Era tanto che non stavo così.’
‘Quindi.. ti piace? La accendiamo?’
‘A proposito di accendere, andiamo fuori a fumare una paglia?’
‘Dai uffa non evitare la mia domanda! E poi stanno per arrivare le brio..’
‘su muoviti, manca ancora un po’’ borbottò Bea mentre la trascinava di peso fuori. Si accendono due Lucky Strike rosse.
‘Quindi ti piace, il che vuol dire che ci uscirai ancora, no?’
‘Non è detto’
‘Certo che sei strana forte tu. Perché no, scusa? Ti piace Bea! Sveglia! È da quando ti ha lasciato Fabio che non ti piaceva qualcuno. E questo è successo un anno fa’
Cazzo. Fabio. E chi ci pensava più a quello? Merda. Doveva proprio ricordarglielo? Nei suoi pensieri affiorarono migliaia di pensieri. Fabio. L’unico ragazza che lei era arrivata a volere per mesi e mesi, che non l’aveva mai stufata abbastanza. L’unico che aveva saputo come prenderla. Erano stati insieme dieci mesi, giorno più giorno meno. La sua storia più lunga. Lui l’aveva lasciata. Aveva detto di non sentirsela più a stare con una così. Ma così come? Questo non glie l’ha mai voluto spiegare. Bea non era una ragazza facile. Forse era quello che intendeva lui. Però con lui era affettuosa. Gli voleva bene seppur non riusciva ad amarlo. Diceva sempre che ‘amare non faceva parte del suo carattere’. Mesi lunghissimi trascorsi a domandarsi il perché. Ma alla fine se l’era messa via. Non le importava più. Però il dubbio era rimasto, perenne, indelebile dentro di lei.
‘Oh mi rispondi?’
‘Cosa c’è?’
‘Ti ho chiesto con cosa la vuoi la brioche.’
Chiara era entrata dentro il bar perché la barista le aveva chiesto che tipo di brioches volesse. Ma Bea non se n’era accorta. Troppo assorta nei suoi pensieri. Colpa del pensare a Fabio. Erano mesi che non lo faceva.
‘Una alla crema e una alla marmellata. Solito.’
Fa l’ultimo tiro di sigaretta, poi la lascia cadere per terra e ci pesta sopra con la punta del piede girandola tre volte.
Chiara era già seduta al tavolo e Bea la raggiunse quando ad un tratto sentì vibrare il telefono in tasca.
Messaggio.
Iniziò a sorridere ‘fa che sia Marco, fa che sia Marco, fa che sia Marco’ pensò, e senza accorgersene incrociò le dita.
Chiara la guardò stranita.
‘Ma si può sapere che hai?Incroci anche le dita?’
‘No nulla’ e intanto premette ‘visualizza’
‘Bah, se lo dici tu..’
‘Amore a che ora torni a casa? Ti volevo lasciare Massimiliano qualche ora, se puoi..Un bacio, mamma.’
Illusa, la solita illusa. Il suo sorriso si spense e Chiara le fece notare ridendo e pulendosi le briciole dalla manica
‘ma cosa mi fai il labbrino? Non mi commuovi mica eh Bea’
Labbrino? Non si era nemmeno accorta di averlo fatto. Caspita, prima le dita e ora il labbrino. Tutta colpa sua. Maledetto. Perché non le scriveva?
Si sedette vicino a Chiara e iniziò a bere il suo cappuccino e a fissare nel vuoto. In testa sempre lui, un pensiero fisso ormai.
Ad un certo punto sentì la porta del bar aprirsi, entrarono tre ragazzi.
Il suo cuore iniziò a battere all’impazzata, non ci voleva credere. Cosa ci faceva Marco lì? Oddio. E adesso? Chiara la guardò e iniziò a ridere. La sua risata fece girare i tre e Marco la notò. Si avvicinò verso il loro tavolo sorridendo accennò un ‘Buongiorno ragazze’ poi si sedette vicino a lei.
‘Pss, hai un po’ di schiuma, qui!’ e glie la tolse con un tovagliolo.
Lei era immobile. Pietrificata. Non riusciva a dire una parole.
‘Forza Bea, rispondigli!’ pensava.
‘Ma che ci fai tu qui? Mi perseguiti?’
‘Sì, non ti fa piacere?’
‘Certo che le fa piacere, eccome!’ si intromettete Chiara.
Bea le diede una pacca
‘e smettila Chia!’
Marco sorrise alla sua amica poi si voltò ancora verso di lei e la fissò. Il suo sguardo la mise in imbarazzo, allora abbassò gli occhi cercando di fingersi interessata su qualcos’altro. E chi se lo sarebbe mai aspettato di incontrarlo lì?

[b]


Ultima modifica di BellaGigugin il Gio Ago 12, 2010 10:31 am - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale]   CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_minitimeMer Lug 28, 2010 11:47 am

Quindi Giò...è cambiato? devo rileggerlo?
riletto!
Ovviamente bellissimo CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] 487970


Ultima modifica di !!snobbetta!! il Mer Lug 28, 2010 1:18 pm - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale]   CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_minitimeMer Lug 28, 2010 11:52 am

!!snobbetta!! ha scritto:
Quindi Giò...è cambiato? devo rileggerlo?
Ho cambiato qualcosa stef (:
Niente dicchè..
la trama è quella.
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MessaggioTitolo: Re: CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale]   CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_minitimeMer Lug 28, 2010 1:19 pm

BellaGigugin ha scritto:
!!snobbetta!! ha scritto:
Quindi Giò...è cambiato? devo rileggerlo?
Ho cambiato qualcosa stef (:
Niente dicchè..
la trama è quella.

Sisi riconfermo che è bello e scritto molto bene CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_wink
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MessaggioTitolo: Re: CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale]   CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_minitimeMer Lug 28, 2010 2:05 pm

!!snobbetta!! ha scritto:
BellaGigugin ha scritto:
!!snobbetta!! ha scritto:
Quindi Giò...è cambiato? devo rileggerlo?
Ho cambiato qualcosa stef (:
Niente dicchè..
la trama è quella.

Sisi riconfermo che è bello e scritto molto bene CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_wink
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MessaggioTitolo: Re: CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale]   CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_minitimeGio Ago 05, 2010 10:19 am

Posta anche le altre parti.

Sono curioso.
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MessaggioTitolo: Re: CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale]   CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_minitimeLun Ago 09, 2010 9:00 pm

Ciotti_SF ha scritto:
Posta anche le altre parti.

Sono curioso.

Vabbene (:

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MessaggioTitolo: Quarto capitolo   CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_minitimeLun Ago 09, 2010 9:18 pm

QUARTO CAPITOLO


C'est quoi ça?

Bea si alzò dal tavolo, spontaneamente. Non ci pensò nemmeno. Si avviciò alla cassa e dopo essersi schiarita la voce chiese
‘scusi vorrei pagare il conto, due cappuccini e quattro brioches’
Marco la seguì senza farsi notare e si mise dietro di lei, fermo immobile. Bea sistemò il resto nel portafogli e girandosi se lo trovò davanti.
‘Oddio! Mi hai fatto prendere un colpo! Ma sei scemo?’
Lui le sorrise ‘Che fragilina -rise- Allora? Che ci fai qui?’
‘Potrei farti la stessa domanda.’
‘Bè prima di sabato scorso non ti avevo mai vista qui.’
‘Ma cosa vuoi? Non è tuo il bar.’
‘Non ne sarei così sicuro al posto tuo bella! è dei miei e di mio fratello Fabio.’
Ancora quel nome? Cheppalle.
‘Ah.. Mastro lindo?’
‘Chè?’ scoppiò a ridere ‘poi lo scemo sono io!?’
‘Eh si scusa, ho la mania di dare soprannomi alla gente a pelle’
‘Ah si? E a me che soprannome hai dato?’
‘A te niente ancora.. Non so, pensavo che scemoppagliaccio potrebbe andare più che bene’
‘Grazie –rise- mi piace!’
‘Figurati, ti sta a pennello!’
Chiara restò al tavolo e li guardò in silenzio. Si vedeva che a Bea piaceva parlare con Marco. Era sé stessa, poteva fare l’acida, l'antipatica, la fredda e lui non se la prendeva. Aveva trovato pane per i suoi denti. Ad un certo punto si alzò anche lei e li raggiunse.
‘Non me lo vuoi proprio presentare ufficialmente eh? Hai paura che te lo rubi?’
Bea si girò di scatto. Eh te pareva che Chiara non sarebbe venuta a metterla in imbarazzo.
‘Perché no? Marco, lei è la mia amica tutta scema, Chiara. Chia, lui è Marco, il tipo di cui ti parlavo prima..’
‘Ehi bella, piacere.’
‘Piacere mio’ rispose Chiara con una stretta di mano ed un sorriso.
‘Quindi le hai parlato di me? Sono già un immagine fissa nei tuoi pensieri eh?’
‘Ti piacerebbe.. Mi ha solo chiesto cos’ ho fatto ieri sera e le ho dovuto accennare della tua presenza’
‘Che stronza’
‘Però non avete ancora conosciuto i miei amici!’ continuò girandosi verso gli altri due, seduti al bancone a parlare con la madre di Marco, la vecchietta che poco prima aveva parlato con Chiara.
‘Bea, Chiara, loro sono Davide e Mattia, i miei fratelli non di sangue’
A quest’affermazione a Bea venne da ridere e non riuscì a trattenersi.
‘Cosa c’è?’
‘No nulla’ poi si avvicinò ai due e con una pacca sulla spalla fece la finta gangsta
‘bella brò, come butta?’
I due la guardano un po’ perplessi e scoppiarono a ridere.
'Oh bella, battimi sta piastra tipa!’ rispose Mattia
‘Ma voi state male! Io vi presento una bella ragazza e la trattate come se fosse una muratrice?’ Risate generali.
Bea si girò verso di Marco e gli disse di fretta
‘Bè è stato un piacere, ora però dobbiamo andare’
‘Dove andate? Dai no restate qui con noi!’
‘Devo tenere mio fratellino oggi, l’ho promesso a mia mamma’
‘Bè se vuoi possono tenerlo Mattia e Davide, non ci sono problemi. Tu esci con me oggi, non si discute!’
Mattia e Davide stavano bevendo il loro caffè tranquillamente e si girarono con una faccia stupita e una smorfia sarcastica
‘Noi? Ma c’hai visto bene? Pensa che l’ultima volta che ho fatto da baby sitter mi sono addormentato e mio cuginetto ha distrutto la casa. Mi sono beccato la predica da mia zia. No no lasciamo stare vah, non ci so fare coi bimbi’
‘Certo che sei proprio una mezza pippa Mattia!’
‘Ma avevo sonno..’ continuarono a ridere.
Bea guardò0 Marco. Caspita però le sarebbe piaciuto uscirci. Ma non poteva, doveva tenere Massimino, l’aveva promesso. Aveva solo tre anni all'epoca, se lo avesse lasciato con quei due gli si sarebbe bloccata la crescita. E poi non se lo sognava nemmeno. Prese Chiara per mano
‘Dai andiamo, se arrivo in ritardo mia madre s’incazza’
‘Vabbene, ciiiao ragazziii’
‘Ciao a tutti.. ciao Marco’
Lui le porse la guancia e lei sbuffò facendo finta di non volerglielo dare il bacino.
‘Devo?’
‘Devi’
Un bacio di sfuggita, presero i caschi, misero in moto a partirono.
‘Certo che te la sei scelta bella tosta la tipa Marco. Però che ti piace si nota, e non poco’ commentò Mattia.
‘Siamo anche fin troppo simili per piacerci però.. cazzo se mi piace!’
‘Dai latin lover, dacci dentro!’
‘Che fai, sfotti?’
‘Oh oh.. il nostro Marco si sta prendendo una cotta assurda’ Davide fece del sarcasmo imitando la voce di Titti.
‘Ahi ahi ahi.. ooh, l’amour! C’est l’amour’ aggiunse Mattia.
‘Ma la smettete voi due?’ Marco diede una pacca sulla schiena a Davide che era più vicino di quanto lo fosse Mattia.

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CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Empty
MessaggioTitolo: QUINTO CAPITOLO   CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_minitimeLun Ago 09, 2010 9:40 pm

QUINTO CAPITOLO
Ora veniamo a noi signora che mi giri in testa, che ieri sera sei uscita col mio cuore in tasca.

Bea posò la borsa per terra, si sfilò le scarpe, l’una con l’aiuto dell altra, come sempre. Poi infilò le ciabatte e andò in salotto.
‘Mamma? A che ora andate via?’
‘Dopo pranzo amore, torniamo in massimo tre ore. Perché? Non dirmi che non puoi più tenere Massi..’
‘No no tranquilla, volevo solo saperlo’
Poi andò in camera, prese il telefono e chiamò Federica.
‘Ehi Fede, hai da fare oggi?’
‘Ciao Bea! No.. Perché?’
‘No così, ti andrebbe di venire qui? Devo tenere Massi e da sola mi annoio’
'Certo! Lo sai quanto adoro Massi'
‘Allora a dopo, vieni quando vuoi tanto mi trovi a casa’
‘Vabbene, ciao Bea a dopo.’
Attaccò il telefono. Davanti a lei si presentava un pomeriggio a guardare cartoni con Massi, ma almeno c’era Fede, poteva parlare con lei.
‘Vedi di non fargli mangiare troppa cioccolata, poca coca cola e fallo stare abbastanza lontano dalla tv Bea!’ le disse la madre mentre le passava Massi in braccio. Il piccolo stava stringendo un peluche e borbottava qualcosa di incomprensibile.
‘Certo, stai tranquilla, non è mica la prima volta che resta da solo con me’
‘Mi fido eh.. In caso mi chiami e io corro a casa. Va bene?’
Bea sbuffò. Diamine aveva 18 anni, non c’era bisogno di farle tutte quelle raccomandazioni ogni volta che le lasciavano Massimiliano.
‘Mamma? Ti decidi ad andartene? Su, arrivi in ritardo al teatro.’
‘Gianni sei pronto?’
‘Da mezz’ora..’
‘Ok andiamo, ciao Bea, ciao amore di mamma, non far sclerale troppo tua sorella eh!’
La madre diede un bacio sulla guancia a Bea e strinse le guance a Massi baciandolo sulla fronte.
Il padre si limitò a salutarli con un semplici ‘Ciao, fate i bravi.’
Bah. Non aveva mai capito perché quei due stessero insieme. Erano sposati da venticinque anni eppure si sopportavano ancora. Bea era cinica sul tema MATRIMONIO. Non credeva che un uomo e una donna potessero giurarsi eterno amore. Eterno amore? Lo vedeva un po’ come un patto di sangue. Una cosa che volente o nolente bisognava portare avanti. Na, non faceva per lei. L’amore è un sentimento che va e viene. Troppo cinica per pensarla diversamente. Lei la pensava come la Littizzetto che diceva
‘Se mai mi sposerò sarà soltanto per avere accanto un uomo che mi apra le bottiglie d’acqua’.
Giusto. Contraria al matrimonio fino in fondo.
Immersa nei suoi pensieri appoggiò Massi sul divano, lo coprì con la sua copertina di Winnie The Pooh e gli andò a prendere un succo di frutta.
Poi tornò e non fece in tempo a sedersi vicino a lui che squillò il telefono.
‘Pronto?’
‘Ehi Bea sono Fede.. senti c’è un po’ un casino’
‘Ovvero?’
‘Mio fratello è fuori di casa con degli amici e non ha le chiavi quel pirla, quindi se vengo da te lui dovrebbe passare a prendersi le chiavi..’
‘Ma si dove sta il problema? Tu dagli il mio indirizzo, ti scrive un messaggio e poi scendi e glie le dai’
‘Ok, dieci minuti e parto da casa, a dopo’
‘Ciao Fede’.
Bea si sedette vicino a Massi e lui appoggiò la testina sulla sua pancia.
‘Bea?’
‘Dimmi amore’
‘Mi metti un cartone?’
‘Si certo’
Che stupida. Si era anche dimenticata di cambiare DVD. Massi si stava guardando i titoli di coda di Cenerentola da un pezzo ma lei era troppo distratta per accorgersene. Massi. Che bello Massi. Da quand’era nato a casa sua era cambiato tutto. Suo padre aveva smesso di darle attenzioni, niente più pomeriggi insieme. Però era così bello quel bimbo. Biondino, occhi chiari, guance morbide, sempre iperattivo. Con quel tono dolce che la faceva letteralmente sciogliere.
‘Che cartoni metto piccino?’
‘Voglioooo.. vooogliooo..Lilo e stitch’
‘Vabbene’
Bea mise il DVD e lo fece partire. Si mise di nuovo vicino a lui e gli accarezzò piano la nuca. Lui le salì in braccio tipo scimmietta e le si aggrappò al collo. Poi iniziò a fare mille domande. Bea sorrise, lo conosceva a memoria quel cartone grazie a Massi, ma tutte le volte aveva qualcosa da chiederle.
Suonò il citofono. Bea andò ad aprire
‘Fede? Sì, sali’
Intanto aprì la porta e poi preparò due bibite fresche e le mise sul tavolo.
‘Ciao Bea!’
‘Ehi, buongiorno!’
Massi alzò lo sguardo e intravide Fede. Si tolse la copertina e corse in braccio a lei.
‘Ehiii piccolo! Ciao’ gli diede un bacio sulla guancia e se lo portòl sul divano. Tutte le amiche di Bea adorano il piccolo Massi. D’altronde, come si faceva a non volergli bene? Era dolcissimo.
‘Ah Bea, fra 5 minuti arriva mio fratello. Non è che scendi tu a dargli le chiavi così io resto qui con questo angioletto?’
‘Ma.. io non conosco nemmeno tuo fratello Fede!’
‘Evvabbeh sarà l’unico pirla in moto, dai dai ti prego!’
‘Vabbè scendo io..’
Restarono un po’ sul divano, Massi in mezzo alle due ragazze.
‘Sei anche beato fra le donne eh piccolo?’
‘Si’
Troppo incantato dai cartoni. Come se non li avesse mai visti.
Fede tirò fuori il cellulare ‘Ecco mio fratello è qui sotto Bea’ le porse le chiavi
‘Digli che deve pulirsi la stanza..’
‘Pure?’
‘Si si, grazie Bea sei un amore’
Bea scese le scale. Sempre con le mani fra i capelli. È sempre statp un vizio il suo, toccarseli sempre. Arrivò al piano terra e premette il pulsante per aprire il cancello. Si trovò davanti due moto e due tipi seduti sul marciapiede con le sigarette accese.
‘Ehi, sei tu Bea?’ uno di loro si girò e le porse la mano
‘Piacere Diego’
‘Ciao, piacere mio Bea’.
Al suono di quella voce l’altro ragazzo che era seduto girò la testa di scatto.
Bea rimase pietrificata
‘Eh no eh, ancora tu?!’
‘Cioè, vedi? È semplicemente destino!’
Diego fa un'espressione un po’ perplessa.
‘Voi due... vi conoscete?’
Bea accennò un ‘Sssi..’
‘Certo, ieri sera ti ho dato buca perché ero con lei Diè’
‘Ah, e ora capisco anche perché mi hai dato buca..Vabbè comunque ti ha detto qualcosa mia sorella?’
‘Si, ha detto che devi pulirti la camera’
‘Cheppalle’ sbuffò.
‘Oh io devo scappare che è tardi, sta sera porto fuori Cristina, augurami buona fortuna frà.’ Continuò rivolgendosi a Marco.
‘In bocca al lupo pirla’.
Mise in moto e sparì nel giro di pochi secondi.
‘Mbè? Come mai tu sei rimasto?’
‘No così, mi andava di romperti ancora un po’. Checcè? Non posso?’
‘Fai pure, non mi dai fastidio, anzi..Perchè non sali?’
‘Dici sul serio?’
‘Certo, sempre che ti piacciano i cartoni’
‘Se sono della Disney, ne sono innamorato’
Lei accennò un sorriso.Bello, stiloso, con altri mille pregi fra cui la passione per la Disney. Caspita. Non poteva chiedere di più.
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MessaggioTitolo: SESTO CAPITOLO   CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_minitimeLun Ago 09, 2010 10:27 pm

SESTO CAPITOLO
Ha una faccia da gatta quando ti guarda, ma se s'incazza sa essere crudele e bastarda

Salirono le scale insieme, lei davanti che gli faceva quasi da guida. Lui la stuzzicava.
‘Mi stai portando a casa tua con uno scopo ben preciso?’
‘Ti piacerebbe ’
Lui rise. Le piaceva vederle fare l’acida. Tanto lo sapeva che era solo una maschera che usava per ‘’proteggersi’’.
Lei aprì la porta e sorridendo gli disse
‘Prego’
‘Permesso’
Fede sentendo una voce maschile pensò fosse suo fratello, ma non poteva alzarsi, Massi era troppo preso dai cartoni, lo avrebbe distratto.
‘Ei ciao’
Marco si avvicinò a Fede e con un ‘picere Marco’ e una stretta di mano si presentò.
Massi era stranito, forse un po’ geloso. Forse si stava chiedendo ‘E questo chi è? E cosa vuole dalla mia Bea?’.
‘Ciao, piacere mio, Federica’.
Espressione perplessa. Anche lei si starva chiedendo chi fosse lo sconosciuto che Bea portava a casa. Non le aveva detto di avere un ragazzo. Strano, si vedevano tutti i giorni. Magari era solo un amico.
‘è tuo fratellino? Ciao piccolo’
Massi fece il timidone, nascose la testa sotto il braccio di Federica.
‘Si lui è il mio cucciolo, eddai Massi non fare il timido.’
Lui si limitò ad alzare lo sguardo e a dire un timido ‘ciao’
Bea sorrise e lo prende in braccio, poi gli sussurrò all’orecchio
‘Dai amore, non è cattivo Marco.’
Ancora niente, lo rimise in braccio a Fede e chiese
‘Avete sete? Porto qualcosa da bere?’
‘Si grazie- rispose Federica- magari un tè freddo’
‘Tu Marco?’
‘Anch’io, al limone’
Tè freddo al limone. La sua bevanda analcolica preferita. Caspita questo ragazzo sembrava sapere tutto di lei!
Bea andò in cucina e preparò quattro bicchieri, un succo alla pera per Massi e tre tè. Marco, sentendosi un po’ in imbarazzo con Massi e Federica la raggiunse.
‘Non sapevo avessi un fratellino’
‘Come io non sapevo che mastro lindo fosse tuo fratello’
‘Giusto.’
Le diede una mano con i bicchieri portandone due e apposta prese quello di Massi.
‘Tieni piccolo’
Lui non si girò e vedendo che a portargli il bicchiere non era Bea ma Marco si tornò a racchiudere sotto il braccio di Federica, un po’ come il pulcino sotto l’ala della chioccia.
‘Dammi và, sennò muore di sete’
Bea prese il bicchiere e finalmente Massi alzò la testa.
‘Timidone’
Lui le sorrise e prese il bicchiere con due mani, poi se ne scolò metà, tutto d’un fiato.
Bea glie lo riprese e lo poggiò vicino al divano su un tavolino.
‘Dai Marco, accomodati.’
Lui si sedette vicino a lei, e invece di guardare i cartoni la fissava. Lei se ne accorse ma fece finta di nulla. Poi Massi si addormentò e Bea chiese ai due se la accompagnavano sul balcone a fumare.
Fede ovviamente non volle svegliare il bimbo quindi disse ‘
‘Andate, vi raggiungo dopo’
Bea fece la padrona di casa e gli diede le indicazione, come se Marco sarebbe dovuto arrivare da solo fino in balcone.
Lui le aprì la porta e accennò un
‘prego, dopo di lei’
‘Ah sei pure un gentleman?’
‘Certo, nascondo questo lato nobile molto bene, eh?’
‘Benissimo direi’
‘Eh si sono un attore molto bravo’
‘M’han detto..’
‘Non ci credi? Dovresti vedere le mie recite delle elementari in cui interpretavo Snoopie, ero un figo da paura’
‘Incredibile quanto col tempo le persone cambino eh?’
Lei sorrise, maliziosa e sarcastica. Lui rise, la guardò con la testa abbassata, fece un tiro e poi le disse
‘Penso di aver trovato una tua caratteristica che non tutti notano’
‘Sarebbe?’
‘Se ti piace una persona la punzecchi in continuazione, la metti alla prova per vedere se regge il tuo gioco o no. Sbaglio?’
Lei restò muta. Caspita. C’aveva preso. Certo, non ci pensava nemmeno lei, lo faceva istintivamente. Però era proprio così. Non le piaceva la gente che non stava allo scherzo, che non sapesse ridere. Odiava vedere i musi o le facce perplesse quando punzecchiava la gente.
‘Emmm..’
‘Lo prendo come un sì?’
‘Sei solo troppo .. insomma.. arrivi subito alle conclusioni’
‘Ci arrivo solo se sono sicuro di volerlo fare.. In questo caso è così’
‘Cioè? A cosa devi arrivare?’
‘A occupare un po’ di spazio in quel tuo cuore gelido’
‘Non è gelido’ fece la finta offesa
‘Si si lo è’
‘Ti dico di no..O forse.. un pochino’
‘Bè.. potrei provare a scioglierlo, sempre che tu me lo permetta’
Lei sorrise e pensò ‘minchia se te lo permetto’, però risponde con un
‘Si vedrà..’
Lei spense il mozzicone nel posacenere, lui fece l’ultimo tiro e la seguì.
‘Torniamo dentro?’ chiese Bea
‘Se vuoi’
‘Tu vuoi?’
‘No io no’ sorrise.
‘Da sola con te ho paura, poi inizi a conoscermi troppo e t’innamori’
‘Non è malissimo come idea eh..’
‘Eddai’ lei gli prese la mano e lo fece alzare dalla sedia
‘Pfff, prepotente’
‘Si Marco, hai scoperto un altro lato di me. Incredibile, dobbiamo assolutamente entrare sennò rischio di restare senza il mio velo di mistero’
Lei volle lasciargli la mano ma lui glie la riprese. La tenne stretta nella sua. La mano di Bea sembrava minuscola in quella di Marco.
Oddio. Cuore a mille. La fissava intensamente negli occhi, poi si avvicinò e posò la fronte su quella di Bea. Lei andò in iper ventilazione, non riesciva quasi più a pensare. La stava fissando, quello sguardo la ipnotizzava. Nemmeno lei scherzava, le avevano sempre detto di avere uno sguardo particolare. Addirittura una volta era stata fermata per strada da un ragazzo per dirle che il suo sguardo lo metteva in imbarazzo. La gente è scema.
Marco le mise una mano dietro alla nuca e le fece un paio di grattini, spontanei, non ci pensava nemmeno. Poi si avvicinò alle sue labbra, piano, pianissimo. Un bacio a stampo. Il caldo delle sue labbra incontrò il il gelo di quelle di Bea che chiuse gli occhi dolcemente, si lasciò andare, non potendo fare altrimenti, aveva il cervello in tilt.
Lui la baciò, dolcemente, lentamente. Seguì il suo istinto, non pensava ad altro.
Bea aveva un miscuglio di sentimenti dentro, non riusciva a capire perché lo stesse facendo. Però le piaceva, continuava a baciarlo. Il suo sapore, la sua dolcezza, il suo respiro.
Marco aveva un modo di fare tutto suo, un sapore suo, un ritmo di respiro suo. Bea gli prese il viso con entrambe le mani e gli morse piano il labbro inferiore. Marco la appoggiò contro il muro, le strinse i fianchi e continuò a lasciarsi toccare il viso, i capelli.
Tutto d’un tratto si aprì la porta.
Merda. Fede. Non si ricordavano che avrebbe dovuto raggiungerli. Bea e Marco si staccarono subito, lui abbassò la testa e preso dall’imbarazzo si iniziò a toccare la fronte con la punta delle dita, coprendosi il viso ormai bordeaux.
Bea sbiancò e Federica si sentì ancora più in imbarazzo.
‘Emm.. io.. si.. cioè..’ Chiuse la porta e tornò dentro con passo frenetico.
Marco iniziò a ridere. Lei imbarazzantissima si girò e gli diede un pugno sul petto
‘Smettila scemo!’
‘Che bella che sei tutta rossa, piccina’
Dolce, più di quanto sembrasse.
‘Quasi quasi me ne fumo un'altra, sono troppo nervosa..’
‘Eddai no, torniamo dentro e annunciamo le nostre nozze’
‘Tu sei scemo!’
‘Ah perché quel bacio per te non ha significato nulla?’
‘No, anzi..uno dei baci più belli della mia vita’ avrebbe voluto rispondergli.
‘Certo che ha significato’
‘Ah si? E cosa?’
‘Che mi lascio ipnotizzare da te’
Lui rise. Non lo avrebbe mai ammesso che le piaceva. Evvabbè, prima o poi l'avrebbe fatto.
'Bea?'
'Dimmi..'
Vuoi stare con me?'
Occazzo. E chi se l'aspettava una domanda così..
'Eh..'
'Non voglio metterti fretta, però c'è qualcosa di speciale in te. Non sono mai stato così bene con una ragazza. Non mi è mai capitato di fare questa domanda dopo un giorno. Ma penso che con te sia diverso. Con te tutto è diverso, me l'hai dimostrato con un semplice bacio. Uno dei più belli della mia vita, come hai detto tu'
Lei sorrise. Caspita, era stupendo. Non poteva più nasconderselo. Esitò qualche secondo e con tono dolce gli rispose
'Certo Marco, voglio stare con te.'
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MessaggioTitolo: Re: CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale]   CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_minitimeMer Ago 11, 2010 8:23 am

Riletto tutto CERTO COME NO

Voglio le nuove puntate AAAAAAAA
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MessaggioTitolo: Re: CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale]   CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_minitimeMer Ago 11, 2010 9:12 am

Jp ha scritto:
Riletto tutto CERTO COME NO

Voglio le nuove puntate AAAAAAAA


Grazie mille amò (:
Ho deciso di rimettermi sotto e continuarlo (:
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MessaggioTitolo: Re: CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale]   CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_minitimeMer Ago 11, 2010 9:43 am

BellaGigugin ha scritto:
Jp ha scritto:
Riletto tutto CERTO COME NO

Voglio le nuove puntate AAAAAAAA


Grazie mille amò (:
Ho deciso di rimettermi sotto e continuarlo (:
era ora finalmente :)
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MessaggioTitolo: Re: CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale]   CAN I BORROW A FEELING? ♥ [versione ufficiale] Icon_minitime

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