ARANTO - Un giovane rinviato a giudizio per
il presunto furto di un ovetto di cioccolato su un banchetto di un
venditore ambulante: succede a Taranto dove a fronte di una refurtiva
del valore di un euro e 4 centesimi, il processo costerà migliaia di
euro tra atti, notifiche , tempo da dedicare e documenti da scrivere per
cancellieri, magistrati, avvocati e carabinieri.
È quanto riporta il "Corriere della Sera" spiegando che neanche i
tentativi di transazione, per 1.600 euro, sono andati a buon fine.
L'imputato è uno studente, racconta il quotidiano, e tutto è iniziato il
4 agosto del 2009. Il ragazzo, allora 18enne, chiacchierava con un
amico a Montedarena, sulla litoranea salentina, proprio davanti a un
rivenditore ambulante di frutta e dolciumi.
Si è poi avvicinato al banchetto di un venditore ambulante per prendere
un ovetto di cioccolato. Da qui in poi, però, le versioni diventano due,
sottolinea il quotidiano, lo studente dice di aver preso l'ovetto
dall'espositore per mostrarlo al commerciante e pagarlo. Il
commerciante, invece, sostiene che il ragazzo l'aveva messo in tasca e
che quando gli ha detto "ti ho visto, volevi rubarlo", ha ricevuto come
risposta una raffica di insulti (da qui il rinvio a giudizio anche per
ingiurie).
Nemmeno i tentativi di transazione dei giorni successivi sono andati a
buon fine (l'ultima offerta era 1.600 euro), conclude il quotidiano,
così il fascicolo dell'ovetto è finito sul tavolo del pubblico ministero
Raffaele Graziano: furto e ingiurie. Rinvio a giudizio e processo.
Avendo ben presente che anche soltanto l'atto di citazione costa ben più
del valore della refurtiva.
FONTE:ILGAZZETTINO.IT