(ANSA) - RAGUSA, 21 GIU - Sconvolto per essere stato bocciato,
un dodicenne si e' suicidato, nel Ragusano. Sono stati i
genitori a trovare il cadavere del figlio di 12 anni che si e'
impiccato nel cortile di una azienda agricola. Il ragazzo
frequentava la prima media. Secondo i primi accertamenti si
sarebbe ucciso subito dopo avere appresso di non essere stato
promosso. Indagano i carabinieri. Gli investigatori hanno anche
ascoltato alcuni familiari e coetanei dello studente.




Cazzo ma perchè?? Io do la colpa ai genitori, la maggior parte invece di andare ad aiutare il figlio se ne escono fuori con punizioni sgridate e cazziate. Sto bimbo per uccidersi avrà avuto una forte delusione, dove erano loro???Ma vaffanculo è solo un anno di scuola cazzo

mah..

Per oggi eviterò di leggere sta sezione che è meglio!

Riposa in pace, piccolo!

Questo ragazza andava seguito.. non sto qui a fare la morale, ormai è tardi...

Riposa in pace!

Naaaa, facile affibbiare la colpa ai genitori.

Semplicemente c'è gente che preferisce non vivere che affrontare la vita, e vi assicuro...che non c'entrano nulla i genitori. Almeno non lo so nello specifico, ma non è così detto.

Tufu ha scritto:

Naaaa, facile affibbiare la colpa ai genitori.

L'educazione nasce da lì. Sono i primi che ti forniscono delle regole e ti insegnano come stare al mondo. Nei primi anni di vita vedi quasi esclusivamente loro.
Se sei quello che sei, è loro diretta conseguenza. Presenti o meno.

tufu non è vero che se un ragazzino che viene bocciato e si suicida è perchè non vuole affrontare la vita in testa ti scatta quel qualcosa che è dato dalle aspettative dei genitori.. tufu anch'io ho perso un anno il secondo alle superiori e non sai i miei che cazzo continuavano a ripetermi.. me l'hanno menata fino alla maturità.. io una sera dopo la bocciatura sono uscita di casa a ritrovarmi a vagare senza meta per il paese dove abito.. sono qui solo perchè mentre ero seduta sul marciapiede mi è venuto un flash con il sorriso della prima figlia di mia cugina.. sono i genitori con tutte le parole di merda che ti continuano a ripetere dalla mattina alla sera fino all'esasperazione che ti portano a fare un gesto simile se sei forte ce la fai ma altrimenti cedi e fai quel gesto assurdo..
riposa in pace piccolino..

Non credo sia così semplice da spiegare, da giudicare o da capire! A 12 anni non è difficile avere una fragilità e instabilità psichica che ti portano a fare un gesto tanto estremo! I motivi possono essere tanti!Non è neanche giusto puntare il dito a priori contro i genitori! Certo, spesso una severità eccessiva pyò essere il motivo che più spaventa un ragazzino di 12 anni, ma non è per forza così... o comunque non se ne può dare una colpa a priori! Non sappiamo cosa abbia realmente condizionato questo regazzo, al punto di reagire così ... fatto sta che nessun genitore che, seppur stupidamente ed esageratamente, rimprovera il figlio va ad immaginare che questi reagirà così... secondo me sono quelle cose di cui ti rendi conto solo quando ci cadi coi piedi dentro! In fondo, abbiamo genitori, non psicologi!
L'unica cosa triste è che un ragazzino sia morto per una cosa così futile... :(

Juana appunto perchè a 12 un ragazzino può essere fragile caratterialmente un genitore deve seguirlo meglio... juana un gesto così estremo non nasce dal nulla, ci saranno serie motivazioni dietro e un genitore, in quanto tale, avrebbe dovuto accorgesene, non sono psicologi è vero ma era pur empre il loro figlio...

quindi se mio figlio dovesse venire bocciato non dovrei arrabbiarmi se no si suicida?

se vieni bocciato a 12 anni non è per la preparazione ma per la condotta (almeno questo era nel MESOZOICO quando andavo a scuola io), e la condotta di chi è colpa?
dei professori che non possono alzare un dito se no vengono denunciati, e quindi evitano di pretendere educazione?
del genitori che se ne fregano perchè tanto "ci sono i professori" (si, ma poi se ti torna a casa con la nota vai a lamentarti dal preside, non dal cretino di tuo figlio)?
delle brutte compagnie?

o il bambino in questione faceva il pirla in classe ma non era abbastanza forte (se ci volesse forza io che sono stata cacciata da scuola sarei hulk) da affrontare la mamma e il papà di fronte a una bocciatura? quindi mamma e papà erano cattivi? è colpa loro?

o sono anziana io e sono rimasta ai tempi del 7 in condotta?

comunque i genitori in questione dovranno convivere coi dubbi e il senso di colpa per tutta la vita.. inutile dargli addosso ancora di più.
è successo, non doveva ma è successo..

Ricky-One ha scritto:

L'educazione nasce da lì. Sono i primi che ti forniscono delle regole e ti insegnano come stare al mondo. Nei primi anni di vita vedi quasi esclusivamente loro.
Se sei quello che sei, è loro diretta conseguenza. Presenti o meno.

No, esiste un fattore personale innato.
Lo suicidio non è una diretta conseguenza delle esperienze vissute, cioè magari anche. Ma non solo e non principlamente.

Nelle stesse identiche condizioni di famiglia e di "danno subito" 99 non si suicidano e uno sì.

Semplicemente perché ragiona in modo diverso.

Se dipendesse solo dai genitori saresti uguale a tuo fratello (per esempio).

Megr ha scritto:

tufu non è vero che se un ragazzino che viene bocciato e si suicida è perchè non vuole affrontare la vita in testa ti scatta quel qualcosa che è dato dalle aspettative dei genitori.. tufu anch'io ho perso un anno il secondo alle superiori e non sai i miei che cazzo continuavano a ripetermi.. me l'hanno menata fino alla maturità.. io una sera dopo la bocciatura sono uscita di casa a ritrovarmi a vagare senza meta per il paese dove abito.. sono qui solo perchè mentre ero seduta sul marciapiede mi è venuto un flash con il sorriso della prima figlia di mia cugina.. sono i genitori con tutte le parole di merda che ti continuano a ripetere dalla mattina alla sera fino all'esasperazione che ti portano a fare un gesto simile se sei forte ce la fai ma altrimenti cedi e fai quel gesto assurdo..
riposa in pace piccolino..

Ok, i circa 4 mila suicidi all'anno che ci sono in Italia sono tutti colpa dei genitori. è semplicemente una scelta che si può condividere o no, tutto lì.

Manjula ha scritto:

comunque i genitori in questione dovranno convivere coi dubbi e il senso di colpa per tutta la vita.. inutile dargli addosso ancora di più.
è successo, non doveva ma è successo..

Ecco, infatti.

Il danno è di chi resta in vita più che di chi si suicida, tanto una volta che sei morto sei morto non è che stai male.

Tufu ha scritto:

No, esiste un fattore personale innato.
Lo suicidio non è una diretta conseguenza delle esperienze vissute, cioè magari anche. Ma non solo e non principlamente.

Nelle stesse identiche condizioni di famiglia e di "danno subito" 99 non si suicidano e uno sì.

Semplicemente perché ragiona in modo diverso.

Se dipendesse solo dai genitori saresti uguale a tuo fratello (per esempio).

Non credo esista un fattore genetico così forte da essere addirittura più resistente a un buon insegnamento e a un ambiente sano. Tu stai dicendo che una persona che nasce con questo "Fattore suicidio", ovunque e comunque si suiciderà.
Esiste qualche pubblicazione scientifica a favore di questa tesi?
Io non sono uguale a mio fratello, perchè intanto abbiamo esperienze diverse di vissuto (ambienti, consoscenze, stimoli, maestri,scuole...), e poi la condizione in famiglia all'arrivo del secondo figlio è ben diversa di quando arriva il primo. E di più: spesso i secondi geniti provano a emulare il fratello\sorella maggiore, rendendolo di fatto un "terzo educatore" all'interno della famiglia. Questa serie di "contaminazioni" portano a un'esperienza di vita diversa da quella del primo genito.

Citazione :

Il danno è di chi resta in vita più che di chi si suicida, tanto una volta che sei morto sei morto non è che stai male.

Questo è un discorso che si tira spesso fuori, ma che io non condivido. Per me, la mia vita è di chi la vive, in ogni momento. Vi sognereste mai di vivere in funzione di altre persone? Assecondando i loro voleri, solo per non fargli dispiacere? Arrivereste a diventare succubi di questi, solo per non provocargli dolore? Non credo!
E allora ognuno è libero di gestirsi la propria vita come meglio crede, anche di farla finita, perchè è un "bene" (metaforicamente parlando) proprio, e posso disporne come meglio credo. Non esiste un "danno" ai terzi, perchè i terzi non hanno alcun diritto sulla mia vita!

Sono d'accordo con Ricky... per me a 12 non sei ancora completamente formato di carattere.. a quel'età i genitori influiscono notevolmente sul ragazzo, così come la scuola e gli amici....

E in ogni caso tu da genetore ti accorgi che tuo figlio ha qualcosa che non va e gli stai vicino... O no?? infondo a 12 anni penso che viveva a casa dei genitori

la socializzazione primaria si fa in famiglia...
l'infanzia prolungata contribuisce a rendere l'essere umano un essere sociale quindi è la famiglia e la società che passa valori, capacità, modelli, visioni del mondo, modi di fare che garantiscono la continuità della società stessa, infatti il "cucciolo" di essere umano ha un legame con gli adulti molto più lungo che nelle altre specie quindi la FAMIGLIA conta... altrochè fattore innato al suicidio ahahhahah
Poi se uno si suicida significa che il dolore della persona stessa era diventato così grande da non essere più sopportabile e quindi portare la stessa persona al suicidio, poi dipende, una persona può arrivare al suicidio per un emozione o per uno stato d'animo, lo stato d'animo è una cosa prolungata nel tempo l'emozione è una cosa molto ma molto più intensa ma di minor durata...
Quindi non diciamo cazzate, il dolore è di chi resta? mah... Prova ad andare su un palazzo e pensare di buttarti giù, o metterti in piedi davanti a una corda e pensare di impiccarti, poi capirai l'esasperazione che ci vuole per spingere un individuo a compire un gesto simile, non basta la propria forza di volontà, ci vuole una spinta esterna...

giv ha scritto:

non basta la propria forza di volontà, ci vuole una spinta esterna...

e' verissimo...davvero

Ricky-One ha scritto:

Non credo esista un fattore genetico così forte da essere addirittura più resistente a un buon insegnamento e a un ambiente sano. Tu stai dicendo che una persona che nasce con questo "Fattore suicidio", ovunque e comunque si suiciderà.

No, non sto dicendo questo ah Ricky.

Sto dicendo che c'è chi ha tendenze suicide e chi non le ha, non è detto che chi le abbia le metta in pratica.

Ricky-One ha scritto:

Esiste qualche pubblicazione scientifica a favore di questa tesi?
Io non sono uguale a mio fratello, perchè intanto abbiamo esperienze diverse di vissuto (ambienti, consoscenze, stimoli, maestri,scuole...), e poi la condizione in famiglia all'arrivo del secondo figlio è ben diversa di quando arriva il primo. E di più: spesso i secondi geniti provano a emulare il fratello\sorella maggiore, rendendolo di fatto un "terzo educatore" all'interno della famiglia. Questa serie di "contaminazioni" portano a un'esperienza di vita diversa da quella del primo genito.

Sì, ma non è così diversa.
Cioè ogni persona è come è anche per le esperienze, ma non è che si nasce tutte uguali, tutte con lo stesso cervello.
Esistono persone intelligenti e persone stupide, e quello l'esperienza non è che te lo da. Così come esistono persone belle e persone brutte.
Così come esistono persone tendenzialmente violente o autolesioniste e persone che non lo sono.

La famiglia può influire al massimo sul come stai, ma il suicidio è un modo di sfogare un malessere. La famiglia può essere (e non è detto che lo sia) parte di questo malessere. Ma non la causa del modo in cui tu lo sfoghi.

Così come io quando mi incazzo reagisco in maniera diversa da te, e da un altro...mica dipende solo dagli insegnamenti. Se no, per esempio i fratelli gemelli sarebbero caratterialmente identici (e non lo sono).

Ricky-One ha scritto:

Questo è un discorso che si tira spesso fuori, ma che io non condivido. Per me, la mia vita è di chi la vive, in ogni momento. Vi sognereste mai di vivere in funzione di altre persone? Assecondando i loro voleri, solo per non fargli dispiacere? Arrivereste a diventare succubi di questi, solo per non provocargli dolore? Non credo!

???? Non ho capito cosa c'entra?
No che non lo farei, ma nel momento in cui muore se c'è qualcuno che sta male per la cosa sono io non di certo lei, che in quanto morta non può stare male

Ricky-One ha scritto:

E allora ognuno è libero di gestirsi la propria vita come meglio crede, anche di farla finita, perchè è un "bene" (metaforicamente parlando) proprio, e posso disporne come meglio credo. Non esiste un "danno" ai terzi, perchè i terzi non hanno alcun diritto sulla mia vita!

Nemmeno una tua, supponiamo, ragazza ha diritti sulla tua vita. Fattosta che se ti lascia stai male. I rapporti interpersonali è ovvio che causino benessere o malessere. Certo se sei un cyborg non ne soffri...ma non ho capito cosa vuoldire non hanno diritto sulla tua vita.
Il fatto di stare male su una cosa mica significa avere diritto sulla vita per cui tu stai male, che c'entra?

Nessuno ha scritto:

E in ogni caso tu da genetore ti accorgi che tuo figlio ha qualcosa che non va e gli stai vicino... O no?? infondo a 12 anni penso che viveva a casa dei genitori

Se vuoi nasconderlo ai tuoi, puoi farlo non c'è genitore che regga.
Così come puoi nascondere il fatto che fumi o cazzate simili

giv ha scritto:

la socializzazione primaria si fa in famiglia...
l'infanzia prolungata contribuisce a rendere l'essere umano un essere sociale quindi è la famiglia e la società che passa valori, capacità, modelli, visioni del mondo, modi di fare che garantiscono la continuità della società stessa, infatti il "cucciolo" di essere umano ha un legame con gli adulti molto più lungo che nelle altre specie quindi la FAMIGLIA conta... altrochè fattore innato al suicidio ahahhahah
Poi se uno si suicida significa che il dolore della persona stessa era diventato così grande da non essere più sopportabile e quindi portare la stessa persona al suicidio, poi dipende, una persona può arrivare al suicidio per un emozione o per uno stato d'animo, lo stato d'animo è una cosa prolungata nel tempo l'emozione è una cosa molto ma molto più intensa ma di minor durata...
Quindi non diciamo cazzate, il dolore è di chi resta? mah... Prova ad andare su un palazzo e pensare di buttarti giù, o metterti in piedi davanti a una corda e pensare di impiccarti, poi capirai l'esasperazione che ci vuole per spingere un individuo a compire un gesto simile, non basta la propria forza di volontà, ci vuole una spinta esterna...

Ma non è sempre questione di malessere, semplicemente non vuoi più vivere e bom. Non è detto che sia il malessere a spingerti al suicidio.

Il dolore è di chi resta?

Certo, a meno che tu non abbia una qualche testimonianza di un morto che prova dolore :-) Al massimo lo ha provato prima di compiere il gesto, ma dopo che è morto di sicuro non soffre

Tufu ha scritto:

Nessuno ha scritto:

E in ogni caso tu da genetore ti accorgi che tuo figlio ha qualcosa che non va e gli stai vicino... O no?? infondo a 12 anni penso che viveva a casa dei genitori

Se vuoi nasconderlo ai tuoi, puoi farlo non c'è genitore che regga.
Così come puoi nascondere il fatto che fumi o cazzate simili

Tufu le nascondi ma in quanto ti sgamano poi??
Sto solo dicendo che comunque da parte dei genitori è giusto rimproverarlo dare magari la punizione però poi basta, bisogna riuscire a far capire al figlio che è una cosa brutta che è successa ma che non è comunque la fine del mondo e che dovrà rifarsi l'anno dopo. Se è arrivato al suicidio credo che lo pensasse davvero che una bocciatura sia equivalente alla fine del mondo...

Nessuno ha scritto:

Tufu le nascondi ma in quanto ti sgamano poi??
Sto solo dicendo che comunque da parte dei genitori è giusto rimproverarlo dare magari la punizione però poi basta, bisogna riuscire a far capire al figlio che è una cosa brutta che è successa ma che non è comunque la fine del mondo e che dovrà rifarsi l'anno dopo. Se è arrivato al suicidio credo che lo pensasse davvero che una bocciatura sia equivalente alla fine del mondo...

Ah beh certo.
Ma non sono cose che si possono sapere...cioè magari aveva avuto la tentazione altre volte, quella è stata la goccia. O magari è perché i genitori lo rimproveravano troppo.
Io "accusavo" solo la leggerezza con cui venivano attaccati i genitori, quando non è assolutamente detto :)

se sei al punto del suicidio lo vedi, non è che esci di casa fischiettando col sorrisone...
un po' di spirito d'osservazione cazzo ahahahah
Poi non tutti i genitori sono capaci di percepire il malessere di un figlio, ma questo è un altro discorso.
Comunque è SEMPRE questione di malessere, nessuno si suicida per noia, se non vuoi più vivere è per malessere

Se vuoi mascherarlo, lo mascheri uscendo di casa fischiettando.
E no, me lo ha confermato gente esperta in materia che non sempre è per malessere.
Esistono due tipi di suicidi (grosso modo), uno è quello dovuto al malessere, l'altro più che alla noia al mene freghismo...cioè diciamo così

Tufu ha scritto:

No, non sto dicendo questo ah Ricky.

Sto dicendo che c'è chi ha tendenze suicide e chi non le ha, non è detto che chi le abbia le metta in pratica.

Sì, ma non è così diversa.
Cioè ogni persona è come è anche per le esperienze, ma non è che si nasce tutte uguali, tutte con lo stesso cervello.
Esistono persone intelligenti e persone stupide, e quello l'esperienza non è che te lo da. Così come esistono persone belle e persone brutte.
Così come esistono persone tendenzialmente violente o autolesioniste e persone che non lo sono.

La famiglia può influire al massimo sul come stai, ma il suicidio è un modo di sfogare un malessere. La famiglia può essere (e non è detto che lo sia) parte di questo malessere. Ma non la causa del modo in cui tu lo sfoghi.

Così come io quando mi incazzo reagisco in maniera diversa da te, e da un altro...mica dipende solo dagli insegnamenti. Se no, per esempio i fratelli gemelli sarebbero caratterialmente identici (e non lo sono).

Non so quasi niente sullo sviluppo del cervello e simili. Ma aldilà di una blanda predisposizione genetica, un bambino quando nasce puoi insegnargli a ragionare e a sviluppare determinati comportamenti, come gli insegnamenti. Un bambino è una spugna che assorbe il mondo esterno: se parli una lingua a un bambino nei primi anni di vita la comincia a padroneggiare con una certa rapidità. Così avere un ambiente positivo attorno, che gli insegna elementi positivi, di certo contribuisce largamente a non suicidarsi.
Forse la famiglia in questo caso era troppo opprimente in termini di scuola? Forse non era abbastanza presente?
Oppure è avvenuto tutto in modo silenzioso? In questo caso, forse la famiglia non ha incentivato a parlarne, a tirar fuori i problemi quando questi si presentano. Forse non c'era dialogo.

Chi lo sa'. In ogni scenario possibile, l'elemento famiglia è sicuramente stato chiave per determinare questo suicido. E' un fatto ineluttabile.

Tufu ha scritto:

???? Non ho capito cosa c'entra?
No che non lo farei, ma nel momento in cui muore se c'è qualcuno che sta male per la cosa sono io non di certo lei, che in quanto morta non può stare male

Nemmeno una tua, supponiamo, ragazza ha diritti sulla tua vita. Fattosta che se ti lascia stai male. I rapporti interpersonali è ovvio che causino benessere o malessere. Certo se sei un cyborg non ne soffri...ma non ho capito cosa vuoldire non hanno diritto sulla tua vita.
Il fatto di stare male su una cosa mica significa avere diritto sulla vita per cui tu stai male, che c'entra?

Ovvio.
Ma tu hai tirato fuori la frase per sostenere l'idea che dietro al suicidio ci sia egoismo. Ma non si tratta egoismo, far valere diritti su una cosa propria.
Sembra quasi, da come l'hai detta (sì, attraverso internet riesco a percepire il tono delle tue parole :lol ), che un buon motivo per non suicidarsi sia il fatto di arrecare dispiacere ad altre persone. Ma questo fattore è e deve essere totalmente ininfluente sulla decisione che si prende in merito al suicidio, proprio perchè questo gesto riguarda esclusivamente noi e nessun altro.
Certo poi ognuno va le proprie valutazioni di causa ed è libero di fare la bilancina dei pro e dei contro del gesto nel momento in cui si trova lì. Ma in generale non parlerei di egoismo, proprio per questo motivo.



Non è leggerezza quella nell'attaccare i genitori. Non è nemmeno attaccare i genitori. Non quei genitori. Ma tutti i genitori che non si accorgono che il figlio ha un problema, per quanto tu riesca a nasconderlo. Tutti i genitori che non hanno un dialogo con i propri figli perchè "ah tanto le famiglie 'mulino bianco' non esistono, tanto sono adolescenti, tanto che problemi vuoi che abbia...".

Pensare che sia "normale" che una famiglia non si accorga che un ragazzo sta per suicidarsi non è una cosa felice.